Obiettivi che saltano come cavallette e forza del Palermo ancora da definire

Appaiono notevoli in questa fase le difficoltà di mercato del Palermo nel far suoi gli obiettivi per rinforzare l’organico

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Oggi giorno 17 settembre, a meno dieci alla prima di campionato a Teramo (gironi già noti). La situazione m è di una rosa ancora priva di importanti obiettivi a disposizione del buon Boscaglia

TROPPI PRESUNTI “OBIETTIVI” SFUMATI

Tra aerei mai presi (Odjer) e altri presunti obiettivi di mercato che approdano rapidi alla concorrenza  o altrove, una domanda sorge spontanea: sono obiettivi rimasti tali sulle pagine dei giornali o del taccuino della società, c”è sfiga nel non riuscire a centrarli, o si sbaglia l’approccio? Non sarà che il Palermo offre meno garanzie degli altri? È iniziata con Corazza, approdato all’Alessandria, sempre in C. Era cosi impossibile accontentarlo e fargli tre anni di contratto? Poi Lollo, che a quanto pare si sta accasando con la corazzata Bari. Perfino il “vituperato” Catania, dato a lungo ad un passo dal fallimento si muove bene.  Clayton rispettabilissimo elemento, ex Crotone ln A e a lungo Cremonese in B, firma per gli etnei.

ROSA IN RITARDO A POCHI GIORNI DAL VIA

Si continua ad aspettare (e a sperare) che arrivino quei tre, quattro obiettivi elementi di spiccata qualitá, per candidare il Palermo tra le protagoniste alla B diretta. Si legge in giro sui social: ma le avversarie del Palermo, ovvero Bari e Ternana, mica hanno fatto chissà quali colpi? Forse peró ci si dimentica che Bari e Ternana hanno giá sfiorato la promozione e sostanzialmente hanno una rosa pronta che basta puntellare. Il Palermo invece ha sostanzialmente tre quarti di una rosa che ha fatto la D, un centrocampo sfornito ed il “top player” d’attacco da trovare. Non si è visto, purtroppo, sul mercato, il Palermo ambizioso, famelico e deciso che ci si aspettava e che desse un segnale di forza a tutte le rivali.

UN PALERMO TROPPO TIMIDO

Ci dispiace constatare che giá in C questa società sta mostrando preoccupanti esitazioni. Tecnico a parte, forse il migliore presente in categoria, questa società ha finora portato all’ombra di Monte Pellegrino solo profili svincolati o richieste di prestito, che non danno l’idea di una proprietà tanto in agilità nel poter spendere. Il Covid e le restrizioni economiche ci sono per tutti i club, quindi non regge molto la giustificazione di pensare ad una promozione in B in due anni invece che in uno per questo motivo. Anche perché la serie C è un vero e proprio bagno di sangue, visto che le entrate sono poche e le uscite tante.