Riapertura degli stadi solo in serie A, Spadafora: “Presto linea unica in serie B e C”

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A partire da oggi e fino al 7 ottobre possono assistere fino a mille spettatori alle gare di serie A. Un numero sicuramente minimo se teniamo conto della capienza degli stadi di calcio, ma che sicuramente è indice di una nuova ripartenza. La decisione, presa dal Governo, era stata anticipata dalle parole del Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, che ha annunciato la possibilità di garantire al pubblico l’accesso per gli eventi sportivi all’aperto.

Per il momento tale norma è valida soltanto per il primo livello professionistico di calcio in Italia, con serie B e serie C escluse. Il presidente della FIGC, poche ore fa, si era schierato a favore della riapertura anche per gli altri due campionati: “È una bella notizia, ma che il via libera sia arrivato solo per la Serie A, e non per gli altri campionati professionistici, mi lascia perplesso – ha dichiarato Gravina -. Ci deve essere lo stesso trattamento. E sono convinto che il medesimo provvedimento verrà preso prima dell’avvio ufficiale dell’attività della B e della C”.

spadafora

Così il ministro Spadafora è intervenuto nuovamente sulla questione: “L’apertura a mille spettatori per eventi singoli era già prevista dall’equiparazione dello sport agli eventi culturali – spiega -. Non era prevista per le partite di campionato, considerando anche che mille è un numero simbolico, ma a fronte della decisione di alcune Regioni abbiamo, con i colleghi Speranza e Boccia, avanzato l’idea di aprire su tutta Italia, per equità sportiva e come sperimentazione in vista del prossimo decreto della presidenza del Consiglio. Nei prossimi giorni – conclude Spadafora – daremo una linea unica anche per i campionati di Serie B e Lega Pro”.

MUSUMECI PREPARA L’ORDINANZA

Sulla linea della riapertura anche il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. “Siamo ancora in attesa da parte del Governo centrale dell’annunciato provvedimento relativo agli accessi del pubblico negli stadi. Se a Roma non si dovesse provvedere in tempo utile – ribadisce il governatore -, allora anche la Sicilia, in linea con le altre Regioni, procederà ad emanare una propria ordinanza”.


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