È proprio il caso di affermarlo: non tutti i mali vengono per nuocere. La protesta dell’Associazione Italiana Calciatori sembra indirizzare la Lega Pro verso un rinvio dell’inizio del campionato. I calciatori protestano contro la decisione di bloccare le liste delle squadre di serie C a 22 elementi più un under. A detta loro questo limita la possibilità per molti atleti di avere un ingaggio per la prossima stagione. Ci sarebbe da chiedersi quante società nell’eventualità che questa decisione venga revocata si possano permettere di tesserare più di 23 elementi.
La serie C è di per sé stessa una categoria economicamente dispendiosa e nella prossima stagione sarà un vero e proprio bagno di sangue per l’incertezza di sicuri ritorni economici. Gli stadi parzialmente aperti con limitazioni della capienza, non consentono l’apertura della campagna abbonamenti e i soli ricavi certi sono quelli garantiti da Eleven Sports. Certamente non uguali a quelli di Dazn e Sky assicurati alle società di A e B.
Non può fare eccezione neanche il Palermo che proviene dalla D e in questa campagna acquisti ha dovuto fare di necessità virtù. Il budget stanziato deve garantire il finanziamento dell’intera stagione, e Sagramola e Castagnini sono stati costretti a fare le nozze con i fichi secchi. È inutile nasconderlo, ci aspettavamo ben altri calciatori alla corte di Boscaglia, ma la società ha deciso di puntare su svincolati e prestiti.
In rosa il tecnico di Gela può disporre di alcuni elementi di provata esperienza ed attorno ad essi dovrà provare a costruire una squadra, inserendo atleti di buona prospettiva. I giovani confermati e quelli arrivati sono prospetti decisamente interessanti, ma molti di essi sono alla prima esperienza tra i professionisti. La difesa è il reparto che sulla carta dà maggiori garanzie, potendo contare su due portieri di sicuro rendimento e sugli esperti Lancini Crivello ed Accardi. Qualche dubbio si nutre su Somma, giocatore di livello internazionale ma reduce da un infortunio che dal 2016 ne ha limitato presenze e rendimento.
Il centrocampo è un vero e proprio rebus. Un solo regista (Martin) in rosa e molti cursori. Probabilmente Boscaglia varerà un undici da combattimento, sviluppando il suo gioco sugli esterni, con Valente sicuro titolare. Già, il gioco: deve essere finalizzato a mettere gli attaccanti in condizioni di segnare. E qui arrivano le dolenti note. In quest’organico non c’è una punta da 20 gol a stagione, ma un paio di giovani promesse, con il solo Saraniti che un ariete non è ma che ha già vissuto un’esperienza vincente in C con il Vicenza lo scorso anno. Insomma, sono tante le scommesse da provare a vincere.
Una settimana in più per trovare un briciolo di amalgama sarà sicuramente gradita al tecnico che in questo precampionato non ha avuto alcun riscontro sulla reale forza della squadra, non avendo disputato neanche un’amichevole. Basteranno le qualità dell’allenatore a garantire una stagione di vertice? Confermeranno Rauti e Lucca le caratteristiche messe in mostra con la primavera del Torino? O ci si dovrà affidare alle giocate di talento dei Santana e dei Floriano per provare a vincere un campionato dove un paio di società sono sulla carta più attrezzate? Tanti, forse troppi interrogativi, ai quali solo il campo potrà dare una risposta, sperando che sia quella che i tifosi vincolati ad un progetto di appartenenza sono ad oggi aggrappati si aspettano.
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Quanti commenti inutili, 2 mesi di calciomercato, di parole al vento e di inseguimento di logiche dettate dalla trasformazione, ormai compiuta da molti anni, del calcio in business. Per fortuna esiste ancora il calcio giocato, il calcio sport fatto di uomini e di tifosi che spingono le squadre dagli spalti con la loro passione genuina e popolare e non di rimbecilitti tifosi-consumatori che compulsivamente inseguono gli acquisti e le trattative stile monopoli. Tutto il resto fa schifo e noia sinceramente, e vedremo se i campionati si possono vincere sulla carta e sui conti correnti oppure sul prato verde.
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