Il Palermo sciopera a Teramo e becca due gol. Le pagelle

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Dopo sei mesi e ventisei giorni il Palermo è tornato in campo, ma non se ne è accorto nessuno. Soprattutto il Teramo che – con due golletti episodici, però – mette a nudo i limiti attuali di questa squadra. Boscaglia inaugura il suo 4-2-3-1 senza la punta da 20 gol mentre il Teramo si permette addirittura Lewandowski in porta. Kanoute, ancora con le valigie da disfare, parte titolare mentre Silipo e Santana si accomodano in panca. Attacco evanescente, centrocampo impalpabile e difesa ballerina. Per il resto tutto a posto. Forse sarebbe stato meglio se l’AIC avesse confermato lo sciopero per oggi…

L'allenator del Palermo e una prima da dimenticare

PRIMO TEMPO

Divertente come un bollettino della Protezione Civile, la prima frazione serve soltanto ai due portieri per chiedersi “ma noi che ci facciamo qua?”. C’è un pallone che rotola un po’ qui e un po’ lì ma zero occasioni, zero emozioni: zero a zero, infatti. Considerando che l’episodio più eclatante è stato il fischio d’inizio, si capisce cosa sia stato il resto.

SECONDO TEMPO

Mentre i secondi quarantacinque minuti sembrano seguire la falsariga dei primi ecco che l’ex rosa Santoro fa marameo alla trappola del fuorigioco, si invola verso Pelagotti e la mette dentro. Esultanza sobria, non c’è che dire, roba che neanche in Champions. Il Palermo accusa il colpo e reagisce non reagendo. Boscaglia mette dentro Silipo, Corrado, Santana e Lucca alla ricerca del gol. Gol che, in effetti, arriva, ma è di nuovo del Teramo: Di Francesco si traveste da Messi, uccella l’intera retroguardia del Palermo e batte di nuovo Pelagotti. Per i rosa è notte fonda. Non succede altro e accogliamo con piacere il fischio finale che mette fine a novanta minuti più neri che rosa.

Pelagotti s.v. Nonostante il leggendario completino della “RAP” prende due gol senza colpa.

Peretti 4,5. Non è un terzino e si vede. Nel primo tempo (con evidenti doti di chiaroveggenza) prova ad azzoppare Santoro con una mossa di Taekwondo e proprio sul gol dell’ex rosa non si capisce dove e come voglia fermarlo. Un esordio tra i “pro” da dimenticare. 

Crivello 5. Tiene in gioco Santoro sul primo gol e non riesce mai ad affondare sulla fascia. 

Dal 63° Corrado 5,5. Senza infamia e senza lode. Ma oggi non sarebbe bastato neanche Roberto Carlos…

Lancini 4,5. Ottimo fin quando non c’è nulla da fare. Inutilmente altissimo sul primo gol, osserva compiaciuto Di Francesco mentre realizza la seconda rete biancorossa.

Marconi 5,5. Più autorevole del compagno è, però, anche lui colpevole sul raddoppio teramano. 

Palazzi 6. Destro educato, prova a disegnare qualche trama utile in un centrocampo dove il compagno più vicino è a 270 metri di distanza.

Odjer 5,5. La corsa e la grinta ci sono. Adesso bisogna anche giocare a calcio, però. 

Valente 5. Fa a sinistra quello che aveva già fatto a destra. Nulla. La politica nel suo futuro…

Kanoute 5. Evanescente e fumoso. Gioca tre palloni e ne sbaglia cinque. Tante attenuanti, certo, ma le aspettative sono altre. 

Dal 70º Santana 6. Bentornato capitano!

Floriano 5. Totalmente sdivacato sull’out di sinistra e lontanissimo anni luce dalla porta, non incide mai. 

Dal 63° Silipo 6. Prova a suonare la carica con una bella punizione ma subito dopo è il Teramo che suona il requiem ai rosanero. 

Saraniti 4,5. Sbatte su Diakitè come un moscerino su un lampadario. Praticamente la cosa migliore di oggi è un cartellino giallo rimediato nel primo tempo. 

Dal 70º Lucca 5. Entra con sufficienza e leggerezza. Qualcuno gli spieghi che la serie C è pane duro e ci vogliono scagghiuna decisamente ammolati. 

Boscaglia 5. Purtroppo il ritornello è quello: zero minuti giocati, gambe che non girano, organico incompleto e pedine appena arrivate buttate nella mischia come quando manca il decimo a calcetto. Nessun verdetto definitivo, ci mancherebbe. Del resto basta soltanto registrare i meccanismi difensivi, sistemare il centrocampo e capire come ci si deve muovere là davanti. E che ci vuole?

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