Il Palermo di Boscaglia che avrebbe dovuto prendere sei gol contro la Ternana mette il guinzaglio ai draghi umbri. Zero gol fatti, zero gol subìti ed un punto che – tra infortuni e ritardi di condizione – è d’oro massiccio. Il tecnico gelese butta nella mischia Rauti, difende a 3 (ma anche a 5, a 7 e a 10) e fa di necessità virtù. Là davanti si pena, lo sapevamo. In compenso la retroguardia tiene ed anche la mediana dà segnali incoraggianti.
PRIMO TEMPO
Partiamo dalla fine: rigore macroscopico non assegnato al Palermo al minuto 44 dopo un fallo di mani di Suagher. Chissà che ne pensa il vicepresidente della Ternana Tagliavento (ex arbitro internazionale). Tutto sommato equilibrata la prima frazione. Un Palermo che prova a partire forte ma che non riesce ad incidere ed una Ternana che, una volta ottenuta la supremazia territoriale, non riesce a sfondare. A parte qualche punzecchiatura di Vantaggiato, sono due le occasioni più importanti: al minuto 28 Falletti si fa un mojito con il centrocampo e la difesa rosanero ma conclude sopra la traversa. Rauti lo osserva capisce come e si fa e lo imita al 32°: shakera ben bene i rossoverdi ma mette palla a lato. Nient’altro da segnalare se non il fischio dell’arbitro.
SECONDO TEMPO
La seconda frazione vede tornare in campo solo una squadra, la Ternana. Si rischia di andare sotto più volte con l’ex rosanero Falletti, Furlan e Rajcevic ma Pelagotti chiude la saracinesca. Fortunatamente i rosa tengono botta, i minuti scorrono e la squadra di Boscaglia accoglie il fischio finale come la vittoria di una Champions. Addomesticati i draghi umbri, adesso testa ai lupi irpini.
LE PAGELLE
Pelagotti 7. Salva il risultato in almeno tre occasioni. Sarà lui l’uomo del Palermo da più di venti gol. Salvati, però.
Somma 6. Non giocava una partita ufficiale dai tempi della Rivoluzione Francese e Boscaglia lo ripaga con la fascia di capitano. Buona prestazione, anche se cala alla distanza.
Lancini 5,5. Afflitto dalla sindrome da Bellusci, prende un giallo al 12° che lo condiziona per tutta la partita.
Marconi 6,5. Ottima prestazione sul centrosinistra. Meglio anche di Zingaretti.
Doda 5. Condizione fisica approssimativa, mai una progressione degna di nota. Da rivedere. Anche il taglio di capelli.
Dal 62° Accardi 6,5. Entra quando la Ternana sembra stia per passare e chiude tutto. Salva anche un gol sulla linea al 90°. Provvidenziale.
Palazzi s.v.
Dal 13º Broh 6. Il “buon Broh” è forse il centrocampista più tecnicamente dotato. Ma ha bisogno di minuti per acquisire gambe e confidenza con la squadra.
Martin 5. In campo per battere calci di punizione e corner, paga lo scotto con la categoria superiore. Invisibile.
Odjer 6,5. Un pitbull travestito da barboncino. Corre e tampona per tutti.
Valente 6,5. Fa il quinto di difesa, il quinto a centrocampo, il quinto a briscola e la cessione del quinto dello stipendio. Buona corsa per tutta la gara: in crescita.
Rauti 6. Il ragazzo ha personalità e doti tecniche. Sua l’occasione migliore dei rosanero. A tratti ricorda Arturo Di Napoli.
Dal 90° Floriano s.v.
Saraniti 5. Lento e macchinoso come una Fiat Ritmo del ‘84. Dopo Teramo, anche contro la Ternana gli tocca contro un Diakite. A sua discolpa il fatto che non gli arriva un pallone giocabile neanche a morire.
Dal 62° Lucca 5,5. Ancora decisamente acerbo, prova senza esito a far valere i suoi centimetri. Manco fosse Rocco Siffredi.
Boscaglia 6,5. Vede i suoi infortunarsi ad uno ad uno e si chiede se sarà costretto a schierarsi in campo. Aziendalista e camaleontico, disegna un ottimo abito da sera con la stoffa che ha a disposizione.
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