C’è attesa, tra i tifosi rosanero per la diretta dell’incontro di oggi, martedì 20 ottobre, alle 18.30 tra il presidente del Palermo, Dario Mirri e gli Amici Rosanero, sulla pagina Facebook creata dai membri dell’azionariato popolare che partecipa con una quota al capitale sociale del club rosanero. Nemmeno fosse una conferenza stampa del premier Giuseppe Conte per annunciare l’ennesimo Dpcm anticovid!
Saranno tanti, è presumibile, i tifosi che si collegheranno con la pagina. Le domande sono state preparate da chi ha partecipato all’azionariato, ma la diretta sarà aperta a tutti e sarà possibile seguirla sulla pagina. C’è anche un hashtag, per trovarla. #mirrisponde.
Mirri risponde. Finalmente. Soltanto che non risponde alle domande dei giornalisti, in una conferenza stampa, ma a un appuntamento che sembra quasi uno spin off di un’assemblea dei soci. Pazienza. È l’ennesima scelta di comunicazione della società che infrange le consuetudini, un modo “diverso” di tenere i rapporti con la stampa. Niente di nuovo e di sconvolgente, sia chiaro.
L’imprenditore-tifoso non è mai stato prodigo di dichiarazioni, preferisce lasciare lo spazio del confronto all’amministratore delegato del Palermo, Sagramola, parlando, fin qui, pochissimo. Questo vuoto comunicativo è una scelta, ma ogni vuoto, per le leggi della fisica, finisce per essere riempito da chiacchiericci, illazioni, speculazioni da pettegolezzi che finiscono per rimbalzare da bocca a bocca, da bacheca social a bacheca social, da sito a sito, fino a trovare conferme virtuali nel fatto stesso di essere rimpallate dall’uno all’altro.
DAL PALERMO ALL’ENEIDE
Niente di nuovo, del resto. Già duemila anni fa, Virgilio, nel quarto canto dell’Eneide scriveva, a proposito della Fama : “Un mal di cui null’altro è più veloce… Ha tanti occhi e tante orecchie, e ha bocche e lingue pronte a favellar quante sono le sue piume. Un vero mostro dalle grandi ali, che vola senza sosta sopra le teste degli uomini, in grado di seminare nel mondo il vero, ed in egual modo il falso e la maldicenza”.
Però, domande, dubbi, perplessità sulle scelte societarie, gestionali, di mercato di questo Palermo e di Hera Hora che lo controlla sono lecite e le risposte doverose. Pubblicità, chiarezza, immediatezza, trasparenza dovrebbero esserlo altrettanto. Parliamoci chiaro: c’è una parte della città e della tifoseria che non ha mai avuto in simpatia questa società, fin dalla attribuzione da parte della commissione creata dal sindaco Orlando della titolarità a rifondare il club. E, secondo la stessa società, persino una parte della stampa è – se non ostile – poco collaborativa.
Ma la stampa fa il suo dovere, che è quello di informare, di criticare se necessario, non quello di indossare magliette, se non quelle della indipendenza della testata e della sincerità coi propri lettori. E fare domande, se necessario scomode, senza lasciarsi condizionare dall’elemento emotivo, quale potrebbe essere lo sconforto e lo scontento per un andamento del campionato fin qui pessimo, giusto per fare un esempio.
LE DOMANDE DEI TIFOSI
Per questo certe parole di Sagramola e di Boscaglia, certe “priorità” nel concedere interviste a qualcuno e non a qualche altro hanno dato fastidio. La scelta di Mirri è irrituale, ma ripeto, pazienza. Sentiremo quello che dirà e lo commenteremo, come sempre.
Del resto, le domande che tutti i tifosi si fanno sono sempre quelle: sulle scelte di mercato, fatto per lo più di prestiti e di svincolati, e quindi sull’operato di Sagramola e Castagnini sulla mancanza di una punta “importante”, sulle reali ambizioni del club già quest’anno, sulle scelte dell’allenatore, sui rapporti col socio di minoranza Tony Di Piazza, sul centro sportivo e sulla indisponibilità di un campo di allenamento adeguato e in erba vera, per continuare coi prezzi dei biglietti per la partita di domani con la Turris al Barbera, da molti ritenuti esosi, e, persino sulle potenzialità economiche reali di questo sodalizio.
Sì, anche su questo tema su cui si è scatenata la fantasia di molti tifosi, diventati commercialisti, informati sui conti correnti della famiglia Mirri e che vorrebbero largheggiare con i soldi altrui, dimenticando che una società di calcio, ancorché particolare, è sempre un’azienda che deve preservare un equilibrio di gestione, senza fare passi più lunghi della gamba. Che è il mezzo più sicuro per finire faccia a terra, come la recente e dolorosa esperienza di tante società ha insegnato. Ma non è questo il punto.
L’IMPORTANTA DELLA STAMPA
Al presidente chiediamo maggiore interlocuzione con i giornalisti. Serve ai tifosi, per essere meglio informati delle “cose” della società, serve a lui, per sgombrare il campo dal gossip nocivo per l’ambiente intorno al Palermo, e serve anche a giornali, siti e tv per rendere un servizio vero, nel nome dell’identità e dell’appartenenza tanto invocata da Mirri, ma che per noi è soltanto quella della verità e della correttezza dell’informazione.
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