Martinelli e l’addio al calcio: “Rischiavo di morire, Sagramola mi ha proposto…”

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Dopo poco più di un mese dalla notizia del ritiro dal mondo del calcio giocato è tornato a parlare di pallone Alessandro Martinelli. In un’intervista per il Corriere dello Sport, l’ex centrocampista rosanero ha esordito così: “Mi hanno rubato le fantasie di bambino che amava il pallone, l’Inter, Ronaldo, la serie A, distrutto un sogno che era diventato realtà. Un colpo durissimo. Non mi sono completamente ripreso dallo shock”.

Appendere gli scarpini al chiodo all’età di 27 anni, quasi al culmine della sua carriera, non è stato sicuramente facile per Martinelli, che racconta: “Senza un pallone mi sento in trappola, ogni giornata trascorre inesorabilmente allo stesso modo di quella precedente. Ora devo trovare la maniera di innamorarmi di nuovo per spezzare l’incantesimo”.

GRAVI PROBLEMI DI SALUTE

L’ex Palermo e Brescia ha spiegato che se avesse continuato a giocare come se nulla fosse, avrebbe rischiato di perdere la vita: Ho un aneurisma all’aorta, in Italia i parametri sono più severi che all’estero, mi hanno detto che rischiavo di rimanerci. Non ho mai pensato di smettere. Non volevo arrendermi, ma nessuno mi ha dato speranze. In Svizzera avrei potuto ottenere l’idoneità ma il problema sarebbe rimasto e per una botta o uno sforzo intenso avrei rischiato la rottura dell’aorta e la morte”.

Il suo problema cardiaco risale a più di 10 anni fa: “La prima diagnosi al mio arrivo in Italia nel 2008. Fino a pochi mesi fa era tutto ok. Poi la scoperta di una maggiore dilatazione e i medici mi hanno consigliato di fermarmi e fare una vita normale. Come se fosse facile – sottolinea Martinelli – visto che la mia identità di atleta è stata cancellata. Fra poco farò un altro controllo per vedere se continuo a peggiorare o se invece il problema era solo legato all’attività agonistica. Sto col fiato sospeso”.

Martinelli

Il futuro di Martinelli potrebbe essere ancora all’interno del mondo del calcio: “Io ancora sotto contratto con il Palermo? Il giorno in cui dovevo firmare e partire, sono arrivati i risultati della visita medica. Non c’erano accordi, non percepisco stipendi. Dovrò capire ancora se posso chiedere pensione e come è combinata l’assicurazione. Per aiutarmi, l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola mi ha proposto due o tre ruoli: per esempio team manager o talent scout. Sarei stato presuntuoso – conclude Martinelli – a chiedere tanti quattrini quanti ce ne vogliono in Svizzera per andare avanti”.


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