C’è un anello di congiunzione che lega il Palermo ed il Napoli di Maradona del duplete del 1987. Si chiama Giuseppe Volpecina, professione terzino sinistro con quasi duecento gettoni di presenza in massima serie. Rosanerolive.it lo ha intervistato in esclusiva: obbligatorio parlare di quel Palermo che fece sognare ad inizio anno ‘80, impossibile non parlare di Diego Armando Maradona.
NAPOLI 1986/1987: ACCOPPIATA SCUDETTO E COPPA ITALIA
“Vincere lo scudetto è qualcosa che non si può descrivere” – ci racconta Peppe Volpecina. “Un anno più che eccezionale nel quale vincemmo anche la Coppa Italia. In campionato giocai venticinque partite su trenta segnando anche due reti: una nella storica vittoriosa trasferta sul campo della Juventus e l’altra in casa con l’Atalanta. L’esperienza di segnare al San Paolo con un boato di ottantamila e più persone è stata qualcosa di incredibile: sembrava che lo stadio stesse per crollare!”
“E POI C’ERA DIEGO…”
“I ricordi con Diego sono tutti belli. Parlare del Diego calciatore è quasi una banalità” – continua l’ex terzino sinistro rosanero – “perché tutte le sue genialità sono sotto gli occhi di tutti. Il Diego uomo era una persona eccezionale: si comportava con i compagni in modo splendido senza atteggiarsi a star. Sempre umile, sempre disponibile, il primo ad affrontare i problemi, a difendere i compagni, a parlare con la società. Un punto di riferimento per tutti noi.”
VOLPECINA ED IL PALERMO
“I quattro anni in rosanero sono stati meravigliosi, Palermo è una città che porto nel cuore e ci torno spesso. Peccato che non siamo mai riusciti a centrare la promozione: se avessimo avuto una società più attrezzata chissà… Quella squadra oggi avrebbe potuto giocare tranquillamente in serie A, non per niente tanti di noi poi la categoria maggiore l’hanno disputata. Il mitico Gianni De Rosa, per esempio, con le sue doti di tempismo, elevazione, colpo di testa e gioco in acrobazia oggi sarebbe sicuramente un attaccante da venti gol in serie A!”.
QUANDO MORÌ VOLPECINA…
Prima di finire l’intervista Volpecina ci racconta un aneddoto assai curioso. “Una volta mi diedero per morto! Una mattina si sparse la voce di un incidente stradale avvenuto ad una Golf targata Caserta. Tutti mi cercavano, anche i tifosi si erano radunati fuori dallo stadio e addirittura il giornale L’Ora aveva dato la notizia. Avevo appuntamento con degli amici a pranzo e quando arrivai mi accolsero increduli gridando “talè, iddu è!“. Si dice che questa cose portino bene” – prosegue l’ex giocatore rosa – “ed in effetti ho avuto una carriera piena di soddisfazioni alla quale è mancata la ciliegina sulla torta: mi ripeto, la promozione in A con il Palermo.”
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