Siamo curiosi di vedere che Palermo sarà, quello di oggi, a Foggia. Siamo curiosi di capire che partita sarà, quella dello Zaccheria, alle 14. Quello di quest’anno non è un campionato normale, in generale e per il Palermo in particolare. Ogni gara propone aspetti inediti, particolari, che scuotono il normale registro di un torneo. E anche la gara odierna non si sottrae a quel che sta diventando un cliché. La squadra di Boscaglia è chiamata a dare risposte, in questa prima trasferta dopo un mese e cinque partite interne.
Qual è la vera personalità di questo gruppo, quello gagliardo e volitivo di Catanzaro e del derby o quello un po’ distratto e fragile in difesa di gare come l’ultima con la Viterbese o con la Turris? La continuità è il vero tallone d’Achille di questa squadra, che si impone nel gioco, ma che non concretizza coerentemente a quanto proposto, che concede poco, ma che paga pegno ogni volta.
Oggi mancherà Almici, e non sarà assenza di poco conto. Perché non è vero che le assenze sono tutte uguali. Dal giorno del debutto in rosanero, a Bisceglie, l’ex Verona ha saltato soltanto una partita, ma le sue prestazioni sono sempre state di altissimo livello. Ha garantito spinta sulla fascia di destra, è l’uomo del Palermo sui calci piazzati, ha assicurato gol, assist, cross e soluzioni di gioco. Insomma, una presenza importante, autorevole e di qualità. La sua presenza ha contribuito alla crescita di rendimento della squadra e delle punte.
Una rinuncia grave che costringe Boscaglia a trovare soluzioni tattiche per garantire un apporto analogo in termini di palloni giocabili per il reparto avanzato. Giocherà Accardi, al suo posto. Il palermitano garantisce copertura e esperienza, ma sulla carta, almeno, una minore spinta e una inferiore “presenza” davanti. In una partita come quella di oggi, dove presumibilmente il pallino lo terranno gli avversari potrebbe essere un “non problema”, staremo a vedere. Sarà un test importante per la difesa, chiamata a riscattarsi dopo i tre gol presi dalla Viterbese, che aveva il peggiore attacco del girone.
Dovrebbe rientrare Somma, nella coppia di centrali, accanto a Marconi, con Palazzi e Odjer a fare da filtro a centrocampo e a impostare le azioni dei rosanero. Qui le incognite sono legate alla mancanza di continuità nelle presenze, legata a problemi fisici o di Covid dei due innesti. Somma, in particolare è stato quello che finora ha giocato poco e convinto ancora meno, ma torna nel suo ruolo e gli manca soltanto riprendere confidenza e ritmo partita. Là davanti, Boscaglia potrebbe puntare su velocità e capacità di sfruttare gli spazi che potrebbe lasciare il Foggia, prevedibilmente proiettato in avanti.
Proprio il Foggia è l’altra incognita di questa partita. Anche per i pugliesi questo è un campionato anomalo, difficile. Ripescati, come il Bisceglie, i satanelli, dopo qualche difficoltà iniziale, con Marchionni in panchina, dopo la rinuncia di Eziolino Capuano a inizio stagione, hanno trovato continuità di risultati e sono imbattuti da sei turni. Un ciclo cominciato con la vittoria sul Bari e condito da tre successi e tre pareggi. I rossoneri si schierano solitamente col 3-5-2 e possono contare su un attaccante come Alessio Curcio, già sei volte in gol. È vicecapocannoniere del girone, anche se 4 reti le ha segnate su rigore. A proposito, il Foggia è la squadra che ha ottenuto il maggior numero di rigori a favore, fin qui: sei.
In casa il Foggia ha giocato sei partite, con un bilancio equilibratissimo: 2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte. I punti in classifica sono 18, due in più del Palermo, che fuori casa ne ha giocato 5, con una vittoria, 2 pareggi e 2 sconfitte.
Ma la vera incognita sarà l’approccio dei padroni di casa a una partita che non volevano nemmeno giocare, dopo il grave attentato al capitano Gentile, che oggi non sarà in campo e che pare intenzionato a lasciare la squadra. È un ambiente caldo, da sempre, quello di Foggia, ma negli ultimi tempi è diventato incandescente. C’erano già stati altri episodi, auto bruciate, intimidazioni.
Il tifo organizzato è contro questa società, ma ha respinto con decisione e orgoglio il collegamento che il sindaco ha fatto tra contestazione alla dirigenza e l’attentato a Gentile. Insomma, situazione non facile, ma della quale Boscaglia non si fida. E ha ragione. Certe condizioni danno motivazioni supplementari, voglia di compattarsi, di rispondere sul campo. In ogni caso, meglio guardare in casa propria, a quello che deve fare il Palermo. E torniamo all’inizio: prestazione e punti, per decidere cosa fare di questo campionato.
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