Per alcuni giocatori della Viterbese, prossima avversaria in campionato del Palermo, la partita di domenica non sarà una gara come le altre. Ciò non è dovuto esclusivamente al blasone dei rosanero, quanto alla presenza di alcuni tesserati dei calabresi con un passato nelle fila del club siciliano. Ambro, Plescia, Prezzabile e Marson hanno indossato, in situazioni differenti, la maglia delle aquile.
Danilo Ambro è l’ultimo calciatore dei quaatro ad aver lasciato il club di viale del Fante. Dopo una lunga trafila nelle giovanili e aver giocato alla Feralpisalò in serie C, il palermitano è riuscito ad esordire con la squadra della sua città. Il Palermo della rinascita di Rosario Pergolizzi ha dato ampio spazio al 21enne, che ha collezionato 18 presenze ed un gol tra campionato e coppa.
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Con il cambio di guida in panchina e con il passaggio dei rosanero in serie C, Boscaglia voleva potare in ritiro Ambro in prova per valutare le sue potenzialità. Offerta che è stata ben presto rifiutata dal calciatore che ha preferito accasarsi a Vibo Valentia, dove già è riuscito a ricavarsi il suo spazio.
Per Vincenzo Plescia, attaccante che ha all’attivo già sei 6 reti in questo campionato, sfidare la società di Mirri è un tuffo al passato. Il classe ’98 è arrivato a giocare sino alla formazione Primavera, una squadra formata da compagni di reparto del calibro di La Gumina e Lo Faso. In settimana il centravanti ha dichiarato che non esulterà in caso di gol con la speranza, tra qualche anno, di tornare a giocare nella sua città in palcoscenici più importanti di quelli che offre la Lega Pro.
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Il centrocampista centrale Alessandro Prezzabile, invece, ha lasciato i rosanero ai tempi degli Allievi e dopo aver giocato per un paio di anni tra i dilettanti dalla scorsa stagione ha sposato l’avventura dei rossoblu. Anche il portiere titolare della squadra, Leonardo Marson, ha giocato per tre anni nella Primavera del Palermo, senza mai esordire in prima squadra. Ecco perché il Palermo dovrà mettere a sua volta qualcosa in più in campo per battere gli avversari, ai quali le motivazioni sicuramente non mancano.
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