La bomba di Lucca come quella di Adriano al Real Madrid. Palermo ha trovato il suo “Imperatore”?

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Il tempo di capire quello che è successo, di stropicciarsi gli occhi per accertarsi che non abbiamo sognato, che il pallone calciato da Lorenzo Lucca si è infilato davvero nella porta di Frattali, per l’1-1 del Palermo che subito il cervello si mette a girare vorticosamente: dove l’ho già visto? Sì, perché qualcosa del genere si è già visto. No, non in un poligono di tiro in un’esercitazione dell’artiglieria antiaerea.

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Perché la punizione del ventenne attaccante rosanero è sembrato un missile, imparabile per qualsiasi portiere. Frattali ne avrà appena sentito il fruscio, lo spostamento d’aria, figurarsi vedere la palla. Avrebbe dovuto avere una tv, come noi a casa, guardare il replay e capire cosa era accaduto. No, quel colpo si è visto su un campo da calcio, proprio così: ben 19 anni e mezzo fa, su un campo appena appena più prestigioso del Barbera.

Fate uno sforzo: era il 14 agosto del 2001, trofeo Santiago Bernabeu, nello stadio del Real Madrid. Le merengues ospitavano l’Inter. Il punteggio è di 1-1 e ormai il risultato sembra scolpito nel marmo. Ma nel recupero, al 90° ormai scaduto, c’è una punizione per i nerazzurri milanesi, dal limite, quasi la stessa zona di campo di oggi, soltanto un bel po’ più vicino rispetto a oggi, praticamente sulla linea dell’area di rigore e in posizione più centrale. Sul punto di battuta va un ragazzino di 19 anni, sconosciuto, un lungagnone brasiliano di nome Adriano, entrato in campo da soli otto minuti al posto di Christian Vieri.

Breve rincorsa e booom. Gol straordinario, imparabile, Casillas annichilito come un Frattali qualunque. L’angolino è lo stesso, in alto alla sinistra del portiere. Ecco Palermo ha il nuovo Imperatore, Lorenzo il magnifico. Fatte le debite proporzioni con un calciatore dal quale Lucca può prendere ispirazione soltanto per quanto mostrato in campo, certamente non fuori.

Il giovane rosanero ha carattere, pure troppo e infatti ha già fatto un paio di scivoloni, sa lottare con gli avversari sfruttando il suo fisico, ma deve essere meno irruento e falloso, e deve giocare di più per la squadra e con i compagni, coi quali deve dialogare di più e non litigare come fatto a Vibo Valentia con Luperini; sta mostrando una importante crescita anche sul piano tecnico: forte di testa, ora ha spianato un’arma sconosciuta: quel cannone che ha al posto del piede destro.

Certamente, una rondine non fa primavera e una punizione non prelude al destino di un calciatore che ha ancora tutto da dimostrare. Ma avere certi colpi, può sicuramente aiutare. Sperando che anche il carattere accompagni la crescita del giocatore del Palermo.

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