Auguri al passato e presente del Palermo. Il capitano rosanero, Mario Alberto Santana spenge oggi ben 39 candeline. L’attaccante argentino non è sicuramente un giocatore fondamentale in campo per questa squadra ma a livello di spogliatoio e di anima del gruppo sicuramente domina tra gli altri.
Anche il tecnico Roberto Boscaglia, pochi giorni fa in conferenza stampa, ha ricordato questo aspetto: “Mario è importante per quello che può dare allo spogliatoio e ai giovani, anche per la sua esperienza e per le sue qualità tecniche”. In serie D con i rosanero nella passata annata è riuscito a dare un contributo importante alla compagine allenata da Pergolizzi, appena nata dalle ceneri del Palermo di Zamparini. “Santana è come Benjamin Button: non invecchia mai“, ha scritto in un post la società di viale del Fante.
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20 ANNI DA CALCIATORE
La sua carriera è fondata principalmente su due importanti esperienze: quella con la Fiorentina con cui ha avuto la possibilità di calcare i campi della Champions League e quella proprio con il Palermo. A soli 21 anni arrivò in Sicilia, dopo avere esordito in Italia con il Venezia di Zamparini. Dopo solo una stagione l’imprenditore friulano passò al comando dei rosanero e portò con se vari calciatori, tra cui l’argentino. I rosanero nel 2002 erano in serie B e fallirono il tentativo di promozione. Il primo anno si concluse con 33 presenze ed una sola rete siglata contro il Vicenza.
L’anno seguente Santana venne mandato in prestito al Chievo Verona in serie A e la sua carriera in Sicilia sembrò volta al termine. Tuttavia il club siciliano riuscì a conquistare la massima serie dopo 31 anni di assenza, e l’argentino tornò a vestire i colori rosanero. Nei due anni successivi l’attaccante diventò uno dei punti di riferimento della squadra di Guidolin, debuttando anche in Europa League da capitano con 9 presenze.
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Nel 2007 avvenne una nuova separazione con il Palermo e fu ufficializzato il suo passaggio alla Fiorentina a titolo definitivo per 5 milioni di euro, in cui rimase per 5 lunghe stagioni. Da lì in poi l’argentino cambiò squadra quasi ogni anno: Napoli, Cesena, Torino, Genoa, Frosinone e Olhanense in Portogallo. Nel 2016 scelse di sposare il progetto della Pro Patria in serie C, ma a fine stagione la squadra lombarda retrocedette tra i dilettanti. Santana decise di rimanere comunque a Busto Arstizio e con le sue 15 reti contribuì alla vittoria dello scudetto. Nell’ultimo anno in Lega Pro conquistò anche la fascia di capitano.
Successivamente, nell’estate del 2019, arrivò la possibilità di tornare a giocare nel Palermo e il calciatore, svincolato, non ci pensò due volte. Un ritorno che si consumò a distanza di 13 anni e che ha permesso a Santana di conquistare un record speciale. L’attuale capitano rosanero è l’unico calciatore della storia del club ad aver giocato con il Palermo in tutti i campionati, dalla serie D alla serie A.
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DISTANTE DAL RECORD DI FONTANA
Nonostante la veneranda età, Santana non è il calciatore più anziano che abbia mai giocato con il Palermo. Il record appartiene al portiere Alberto Fontana, che prima di appendere gli scarpini al chiodo ha difeso la porta al Barbera contro l’Inter nella sua ultima partita a 41 anni e 297 giorni. Attualmente l’ex estremo difensore è anche il quarto calciatore nella classifica dei giocatori più anziani a essere scesi in campo in serie A.
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