Quando si parla del Palermo gestito in società, non si può fare a meno di pensare a quello condotto da Giovanni Ferrara e Liborio Polizzi. Sembra passato un secolo, ma – in fondo – le dinamiche societarie sono sempre le stesse. Rosanerolive.it ha intervistato proprio Liborio Polizzi, che – dall’alto della sua esperienza – ci ha fornito un interessante punto di vista.
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“È successo quello che doveva succedere: senza il 51% in una società non si comanda, indipendemente da eventuali patti parasociali. Evidentemente – ci ha dichiarato Liborio Polizzi – Di Piazza ha fatto una leggerezza o forse si è fidato di determinate cose che gli avevano detto. Da adesso, però, si deve mettere punto e ricominciare. Del resto, non credo che Mirri abbia difficoltà economiche a colmare l’uscita dell’italo-americano. Magari potrebbe esserci già qualcuno pronto ad inserirsi in società. Sicuramente con un ruolo diverso rispetto a Di Piazza, di certo non con un ruolo di secondo piano: è davvero difficile trovare chi è pronto a sborsare milioni di euro per non gestire nulla.”
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UN’OPERAZIONE FINANZIARIA SENZA CUORE
“Sarebbe bastato poco quest’anno per tentare il salto di qualità ed invece – continua l’ex presidente rosanero – è sembrato che si volessero accontentare di un “vediamo come va” per puntare tutto sul piano industriale (centro sportivo, marketing, pubblicità). È mancata la chiarezza: bastava dire che sarebbe stato un anno di transizione e il tifoso probabilmente l’avrebbe accettato. Così invece hanno dilapidato tutto l’entusiasmo nato la scorsa stagione. A questo punto se si ha voglia di tentare di ottenere la promozione in B già quest’anno, durante questa fase di calciomercato si deve spendere qualche soldino. Ma non ci credo: in questa operazione non ci vedo il cuore. È un’operazione finanziaria e un’operazione finanziaria non è dettata da cuore o passione, ma solo dai numeri.”
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“SAGRAMOLA? CONTA QUANTO UN SOCIO”
“Da esperienza vissute dico che il calcio è uno sport dove a decidere deve essere una sola testa. I soci possono confrontarsi ma a decidere deve essere soltanto uno. Inoltre in società ci sono altre figure molto importanti che hanno voce in capitolo. Le opinioni di un dirigente come Sagramola – un dirigente che non ha nulla a che vedere con queste categorie – pesano in questa società quasi quanto quelle di un socio.“
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“LA C SI VINCE CON QUALITÀ E CARATTERE”
Scambiamo un’ultima battuta con l’ex presidente Polizzi, rinverdento i fasti del “duplete”. “Il campionato di serie C lo vinci con un’ossatura di esperienza e carattere alla quale aggiungere i famosi giocatori di categoria. Un esempio: Serra, lo stopper, lo bloccai che era in autostrada che stava andando a firmare per l’Avellino. Lo chiamai e gli feci fare inversione per venire a Palermo: ci fece vincere il campionato. È una categoria dove per trionfare bisogna avere carattere e pelo sullo stomaco, cose che – fino ad oggi – non ho visto a questa squadra.”
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