Un Palermo rivoluzionato da una roboante campagna acquisti non riesce a trovare i giusti sincronismi e la Virtus Francavilla ne approfitta espugnando il Barbera. Ci può stare: quando cambi tanto ed inserisci pedine di qualità ad una rosa già pronta per i primi due/tre posti è un pedaggio fisiologico da pagare. Ma il campionato è lungo, soprattutto se finisci decimo e per sognare in Pelagotti style dovresti giocare altre 632 partite ai playoff. Ora che finisce pure la barzelletta della classifica corta a che cosa ci attacheremo? A ciascuno la risposta che ritenga più opportuna.
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PRIMO TEMPO
Il Palermo della prima frazione contro la Virtus Francavilla è sterile come una camera iperbarica: solito possesso e giro palla. Anche per gli spettatori. Quarantacinque minuti con poche emozioni ma nei quali si assiste al “Nicola Valente show”. Corsa su tutta la fascia, cross, conclusioni a rete, vendita di ghiaccioli e caffè Borghetti e primo gol in maglia rosanero al 37° (grazie anche al portiere pugliese, Crispino, gentilmente svenuto per l’occasione). Nel mezzo un gol divorato di testa da Luperini al minuto 24 e Pelagotti che – se ci fosse stata una bella giornata di sole – avrebbe potuto tranquillamente stare sdraiato su un lettino a bere Mojito e sognare il primo posto. Fischio del Sig.Marini, scoliamo la pasta. Buon appetito.
SECONDO TEMPO
Pronti-via e subito Vazquez lascia intendere che il vento stia cambiando. Un’altra occasione per la Virtus Francavilla, con Lancini che recupera sulla linea toglie ogni sospetto: al Palermo è rimasta sullo stomaco la spaghettata dell’intervallo, prepariamoci allo tsunami. Minuto 67, sempre l’argentino Vazquez si traveste da “Mudo”, si beve Crivello come un Crodino e apparecchia in mezzo dove Castorani schiticchia sul povero Lancini: uno a uno. I rosanero hanno due occasioni solari divorate da Lucca e Boscaglia fa entrare tutti: Broh, Rauti, Saraniti, Silipo, Santana, Matracia, Pasquale il magazziniere, tre stewart e due passanti a caso trovati in Viale del Fante. Niente, il match non si raddrizza. Anzi: al minuto 87° i pugliesi raddoppiano. Match, partita, incontro: la Virtus Francavilla porta via i tre punti ad un Palermo che adesso vede allontanarsi anche il terzo posto. Urgono Biochetasi, Gaviscon e Riopan per provare a difendere la mala mangiata odierna
LE PAGELLE
Pelagotti 6. Schiffarato per lunghi tratti non riesce a mettere pezze sui gol del Francavilla. Chissà se sogna ancora il primo posto.
Accardi 6. Dietro non sbaglia niente, però non si propone quasi mai.
Crivello 5. Birillo saltato sul pareggio della Virtus Francavilla, mette a segno solo un buon cross in novanta minuti. Gli altri sono ancora allo studio di un tema di esperti di balistica.
Somma 5. Non riesce mai a dare sicurezza al reparto. Sul pari biancazzurro vaga come un turista in Via Libertà.
Lancini 5. Figuraccia sul primo gol subìto e sempre in difficoltà quando puntato. Mezzo punto in più perchè stranamente non prende nessun cartellino.
Odjer 6. Deve ancora calarsi in questo nuovo ruolo, ma mette sempre tutto quello che ha.
Dal 86º Saraniti s.v.
Palazzi 5,5. Compitino, mai una palla utile per gli attaccanti rosanero.
Dal 61º Rauti 5,5. Nessun miracolo, stavolta.
Luperini 6. A parte un gol mangiato nel primo tempo, gioca meglio rispetto alle ultime apparizioni.
Kanoute 4,5. Un paio di simulazioni mal eseguite e sessanta minuti di nulla, nulla, nulla, neanche un doppiopasso. Dodicesimo in campo per il Virtus Francavilla. Perché parta sempre titolare è un mistero degno di X-Files.
Dal 61º Broh 5,5. Gioca in modo elementare il buonBroh. Sbaglia poco perchè rischia poco.
Valente 7. Il primo tempo, condito dal primo gol in rosanero, è da raccontare ai nipoti. Cala nel secondo tempo.
Dal 77º Silipo s.v.
Lucca 4,5. Riceve pochi palloni giocabili, è vero. Ma sbaglia colpevolmente due occasioni grandi quanto tutto lo stadio.
Boscaglia 4,5. Le partite contro Turris, Viterbese evidentemente non hanno insegnato nulla. Alcune scelte (Rauti fuori e Kanoute dentro) sono da manuale del masochismo, altre (Martin titolare a Cava, oggi neanche sostituto di Palazzi) lasciano perplessi. Un top-trainer dovrebbe spiegare perché questo Palermo non è nè una squadra da trasferta nè una schiacciasassi in casa. Alla faccia della diplomazia, inoltre, dovrebbe incatenarsi al cancello di Viale del Fante in segno di protesta se la società non stesse lavorando come promessogli, perchè qui la malafiura è globale e non si salva nessuno.
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