Al Palermo manca il gol. Solo 0-0 a Potenza. Serve un attaccante

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Il Palermo torna da Potenza con un pareggio senza reti e ora deve confidare nel fatto che la Casertana non vinca a Foggia per conservare il decimo posto in classifica, l’ultimo buono per i playoff. Rosanero anche belli, a tratti, specialmente nel primo tempo, ma nel calcio se non si fa gol non si vince e non si possono coltivare ambizioni. E questo Palermo fatica tantissimo a segnare, anche quando costruisce occasioni ghiotte. Se a centrocampo, De Rose sembra un innesto riuscito, il problema del Palermo resta una evidente povertà realizzativa. Condizione che non è di oggi, che è nota ad allenatore e società.

Mancano poche ore ormai alla chiusura del mercato, poi ci sarà spazio soltanto per i rimpianti. Anche a Potenza gli uomini di Boscaglia hanno avuto almeno tre clamorose chance per andare in vantaggio, ma senza esito; nel primo tempo con Valente smarcato da uno splendido colpo di tacco al volo di Lucca sulla tre quarti, con l’ala che si è liberata per il tiro respinto da Marcone; lo stesso Valente servito in area ancora dal numero diciassette ha calciato largo sulla sinistra della porta del Potenza.

Nella ripresa, ancora Valente ha prima colpito mandando la palla fuori di poco, poi è arrivato in ritardo su un cross di Doda. Quindi, è toccato al subentrato Rauti sfiorare due volte il gol: la prima volta su assist del solito Lucca, ma il suo tiro da posizione agevole è stato alto, mentre su un colpo di testa ravvicinato, il suo pallone schiacciato è stato deviato da Marcone con un intervento in tuffo tanto scenografico che efficace. Tanto da recriminare, quindi, per la squadra di Boscaglia che nel primo tempo ha dominato, lasciando al Potenza soltanto un’occasione nel finale di frazione con un tiro da lontano di Ricci che non ha sorpreso Pelagotti.

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MANOVRA DI GIOCO POSITIVA

La scelta di schierare De Rose titolare ha consentito di avere in pratica un play, l’ex reggino, bravo nello smistare palla, bravissimo nel farsi trovare smarcato, ottimo nel guidare le giocate con la sua personalità, ma meno efficace nelle verticalizzazioni. In questi casi è emersa la mancanza di intesa coi compagni. Il gioco del Palermo è stato agevolato dal Potenza che raramente ha pressato i portatori di palla rosanero, lasciando ampi spazi sulla trequarti, dove Odjer ha cercato di assistere De Rose, mentre Luperini ha spaziato cercando una posizione dove poter essere più efficace, ma di fatto senza mai trovarla. Bene in difesa Doda, puntuale nelle chiusure e, soprattutto nel secondo tempo, più sollecitato nelle discese sulla fascia. Anche su di lui, però, talora si è notata un pizzico di “muffa” accumulata in panchina, con qualche semplice appoggio sbagliato.

I SUBENTRATI DALLA PANCHINA NON HANNO INCISO

Ripresa più disordinata, ma più vivace; Boscaglia ha subito mandato in campo Broh per Odjer e poi Rauti per un Kanoute leggermente più vivace del solito. L’ex Torino ha subito preso un’ammonizione alquanto sciocca per un fallo sull’avversario che l’aveva anticipato sulla linea di passaggio, ma poi si è rivelato, come Valente nel primo tempo, il più pericoloso dei suoi. Il Palermo ha avuto sempre il pallino del gioco tra i piedi, col Potenza che ha provato a far male in rimessa; per una volta, almeno, i rosanero non hanno pagato pegno.

Boscaglia ha provato a portare a casa la vittoria recuperando dal fondo del baule dove erano stati accantonati Saraniti che, relegato in panca nelle ultime gare, si è sfogato sui social, e Floriano; ma né l’attaccante né l’ala si sono fatti notare per qualche giocata e la gara si è conclusa a reti inviolate per l’ennesima occasione sprecata dal Palermo per recuperare terreno in classifica. Perché, ripetiamo, nel calcio la regola è quella: se non si segna, non si vince.


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