Da Potenza è arrivato uno 0-0 divertente come una colica renale. Un pari in cui spicca solo una vera opportunità di rete con Rauti nella ripresa. Evidentemente, nelle analisi condivise tra proprietà e uomini dell’area tecnica si è continuato a ritenere che dei pochissimi problemi che ha questo Palermo non sia presente la necessità di migliorare l’attacco rosa nero. A un giorno dalla chiusura del mercato invernale, il sodalizio di via Malta, forse, si ritiene comunque certo di un pronto recupero in classifica, almeno fino al terzo posto. Non si comprende però perché di fronte a una pletora di elementi poco o quasi mai utilizzati come Peretti, Corrado, Lancini, Santana, Floriano, Silipo Martin, Marong e Doda, nulla si è fatto per liberare alcuni famosi slots e consentirsi la chance di rivitalizzare l’organico, dando a Boscaglia – ultimamente molto messo in discussione nei dibattiti del tifo – elementi più affini e utili alla sua idea di calcio.
PROBLEMA ALLENATORE O NO?
Già, Boscaglia; uno che di certo non sta rispettando, le forse anche eccessive, attese generatesi nel popolo rosa nero al suo arrivo. “Troppo integralista, ha spaccato lo spogliatoio, cambia sempre formazioni, non ama i calciatori più tecnici” (Floriano, Silipo, Santana) ed altro, sono le accuse ormai più ricorrenti al suo indirizzo. Ma a dire il vero il Palermo spesso le occasioni da gol le crea ma le finalizza poco, sintomo che il problema non è solo di schemi e di allenatore. Ad un solo giorno dalla chiusura del mercato, muoversi e farlo bene, da parte della proprietà, non sarebbe stato un semplice dettaglio. Perché, fermo restando che è molto utopico pensare a una promozione miracolosa, tramite i play off, sarebbe utile ridurre il gap tecnico e competitivo tra cosa è questa rosa attuale e quella che servirebbe avere nella prossima stagione per poter emulare la Ternana di quest’anno.
LA SOCIETÀ CRESCA IN FRETTA
Mirri & co,. con discreta reattività, dovrebbero decidere o capire se possono o sanno crescere in tempi rapidi ed essere realmente trasparenti e chiari. Perché l’errore principale di questa proprietà in questa annata resta la mancata chiarezza. Tutto ciò, nonostante le continue dichiarazioni di trasparenza e verità. Quello che un presidente dice, un tifoso lo scolpisce su pietra. Non lo dimentica e come pietra poi te lo riscaglia addosso. Sono bastate alcune mancate promesse per dilapidare in un solo anno il patrimonio di fiducia che questa società si era conquistata nella stagione scorsa. Il tempo di sorrisi e pacche di incoraggiamento è già in archivio. I tifosi adesso vogliono vedere i fatti. Sperano che ciò che è stato promesso venga mantenuto al più presto, senza cercare ulteriori alibi o scuse.