Il Palermo non segna. Senza gol dal mercato, campionato già finito

0

Nemmeno tutto l’ottimismo del cuore potrà prevalere sul pessimismo della ragione, se il Palermo non interverrà nelle ultime ore del mercato per potenziare il suo attacco.
Se le punte a disposizione di Roberto Boscaglia resteranno (soltanto) Saraniti e Lucca, possiamo tranquillamente dire che il campionato del Palermo finisce oggi.

Il ds rosanero Castagnini è a Milano, sede del calciomercato, per provare, immaginiamo a centrare un colpo dell’ultimo minuto, o magari due, in modo da colmare le lacune, tecniche e tattiche, non numeriche, dell’organico. Perché per prendere anche un solo giocatore, se ne dovrà cedere un altro e liberare il posto in lista per l’eventuale nuovo arrivato. Se con i numeri ci siamo, è chiaro che il roster del Palermo ha palesato tutti i suoi limiti qualitativi per legittimare qualsiasi ambizione di lotta per la promozione, anche soltanto attraverso i play off.

ATTACCO POCO PROFICUO

Che giochi col 4-2-3-1 o col 4-3-3, che le prestazioni siano buone o meno, valutazioni queste che dipendono dalle opinioni soggettive, il dato oggettivo è che questo Palermo segna poco, pochissimo: appena 20 gol in venti partite, tanti quanti ne ha subiti. Per trovare chi ha fatto peggio bisogna scendere dal Potenza, sedicesimo con 18 reti all’attivo, e andare sempre più giù fino alla Paganese ultimo con 15 gol segnati. E di quei 20 gol, il Palermo ne ha segnati appena 5 in trasferta, due dei quali a Castellammare di Stabia.

Sulla qualità del gioco della squadra di Boscaglia possiamo discutere ora, ma si può vincere anche facendo brutte prestazioni, come succedeva l’anno scorso in Serie D con Pergolizzi in panchina; quel che è certo è che se non si segna, nel calcio non si va da nessuna parte. Giusto per farsi del male, con un paragone forse inopportuno, la Ternana ha segnato 50 gol, in 20 partite, e il Bari, che ne ha fatti 37, è intervenuto ingaggiando Cianci, vice capocannoniere del girone con 10 gol, pur avendo in organico Mirko Antenucci, bomber principe del raggruppamento meridionale della Serie C con 12 gol: in sostanza, i due “galletti” hanno fatto più gol di tutto il Palermo messo assieme.

LEGGI ANCHE: Il Palermo perde Rauti ma recupera Marconi contro la Ternana

MANCA LA ZAMPATA VINCENTE

La partita di Potenza ne è stata l’ennesima frustrante dimostrazione: pareri divisi sulla qualità della prestazione dei rosanero che, pure, hanno creato quattro occasioni da gol, due con Valente e altrettante con Rauti, senza concretizzarne neppure una, contro la difesa più perforata del girone. Cosa manca? Concretezza e precisione? Personalità e cattiveria sotto porta? Sfortuna? Forse. Ma probabilmente non soltanto. Perché, evidentemente, c’è anche più di un problema tattico su come questi attaccanti sono serviti, su un gioco sulle fasce che non sempre è finalizzato da assist per le punte, e da inserimenti dalla mediana che sfruttino gli eventuali spazi lasciati dagli attaccanti. In sostanza, non segnano gli attaccanti, non segnano neppure i centrocampisti o i difensori.

Abbiamo scritto spesso che questo Palermo spesso tiene in mano il pallino del gioco, ma la fitta trama di passaggi, troppo spesso per vie orizzontali, diventa fine a sé stessa, leziosa e improduttiva, con poche fiammate che fatalmente sono “spente” da errori banali davanti alla porta avversaria. Se l’arrivo di De Rose sembra aver dato segnali di una certa importanza a centrocampo, ora è necessario intervenire là davanti, altrimenti, è inutile continuare a discutere di questo campionato.

Certamente, nessuno ha la bacchetta magica e niente garantisce sul rendimento di un giocatore. Ma seppure Saraniti è un giocatore generoso e attaccato alla maglia della squadra della sua città, che non fosse un “bomber”, un “killer” d’area di rigore era noto a tutti, così come il fatto che l’esordiente Lucca fosse una scommessa.
La girandola al centro dell’attacco messa in atto da Boscaglia dice che in questa squadra non ci sono certezze, non ci sono garanzie e tantomeno gerarchie fisse. Puntato sull’esperto palermitano, prima, e sul giovane torinese poi, poco è cambiato: i gol sono arrivati col contagocce, tra errori anche clamorosi.

IL PALERMO RISCHIA DI USCIRE FUORI DALLA ZONA PLAYOFF

Sembra che il Palermo cerchi anche un terzino sinistro, ma trovare un attaccante efficace è imperativo. La sterzata in campionato non può più essere differita e provare a scalare posizioni in graduatoria è fondamentale in vista degli spareggi, per come è strutturato il regolamento dei play off promozione. Ci aspetta un mese di febbraio terribile, un anticipo di quello che potrebbero essere i play off, ammesso che il Palermo li centri. Perché la Juve Stabia ha già agganciato i rosanero al nono posto, con 26 punti, e Virtus Francavilla e Casertana sono appena lì dietro, con rispettivamente 25 e 24 punti, mentre la Vibonese di punti ne ha 22, al tredicesimo posto. Tutte queste hanno comunque segnato più del Palermo, pur subendo più gol dei rosanero. Quindi, quello che sembrava acquisito, l’obiettivo “minimo” della stagione, è tutt’altro che acquisito e ancora in discussione.

SENZA UN NUOVO ATTACCANTE LA STAGIONE E’ CONCLUSA

Ma il calendario a febbraio metterà alla prova il più ostinato ottimismo del cuore. Di seguito, il Palermo affronterà Ternana, Avellino, Bisceglie, Turris, Catanzaro e Viterbese, con tre trasferte. Tranne Bisceglie e Viterbese e con la Ternana ormai virtualmente in B, le altre sono potenziali rivali nei play off. Ora, a parte il fatto che i rosanero all’andata non hanno vinto con alcuna di queste sei squadre, con un bilancio di tre pari e tre sconfitte, nei play off il Palermo se si classificherà dall’ottavo al decimo posto nel girone dovrà disputare la prima partita fuori casa, proprio là dove praticamente non segna mai; in più, secondo il regolamento dei play off, in caso di pareggio al 90°, a passare il turno è la squadra meglio piazzata nella classifica della regular season.

Ecco perché, senza l’arrivo di un attaccante che, almeno sulla carta, garantisca quel killer instinct che manca alle punte già in rosanero, ragionare di nono o decimo posto diventerà esercizio sterile, perdita di tempo, e le partite da marzo ad aprile diventeranno utili soltanto per le statistiche. Toccando ferro per discorsi e prospettive alle quali non vogliamo nemmeno pensare.

LEGGI ANCHE: Mercato, alle 20 il gong: si pensa agli scambi? Saraniti e Corrado i nomi caldi


VISITA LE NOSTRE PAGINE FACEBOOK

ISCRIVITI ALLE NOSTRE COMMUNITY