Il Catanzaro espugna il Barbera di un Palermo che non riesce a trovare continuità. Come ormai troppo spesso accaduto, infatti, i rosanero dopo aver fatto un passo avanti ne fanno due indietro, manco fosse una coreografia pronta per “Amici”! Ma Boscaglia non è Maria De Filippi ed alcune scelte si rivelano alla lunga lacunose. Giocare con i due terzini altissimi esponendosi al contropiede ad ogni pallone perso, per esempio. O lasciando fuori Rauti in luogo di un Kanoute ancora una volta fumoso come uno stigghiolaro. O – una volta uscito Santana – inserire l’altro veterano Martin invece di chiedere a Silipo di moltiplicare pani e pesci in venti minuti. Niente da fare, l’ennesima malamanciata. E non mette certo di buonumore pensare che il prossimo match si disputerà di nuovo alle 12.30…
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Il match è molto equilibrato. Al Palermo che ci prova al 10° con Lucca, il Catanzaro risponde subito testando i riflessi di Pelagotti. L’equilibrio viene spezzato al 27° dal gol dei calabresi: i giallorossi approfittano di una difesa rosanero versione deserto del Sahara e si portano in vantaggio. Il colpo, viene attutito quasi subito. Al 30°, infatti, Floriano, guarda l’orologio e decide di sfornare la specialità della casa: il tiro a giro sotto la traversa. La gara non perde di intensità ed il pari è il risultato più corretto. A riposo loro, a mangiare noi.
Spettacolare per intensità la seconda metà di gara, un pinghiponghi di ribaltamenti di fronte, contropiedi, salvataggi, ricchi premi e cotillon. Per il Palermo si segnalano un liscione sottoporta di Floriano, un missile di Santana ed un colpo di testa mancato da Lucca. Il Catanzaro, però, c’è e quando vuole decide di affondare con trame avvolgenti che fanno andare a vuoto i rosanero. Al 79° il giallorosso Martinelli salta libero in area rosanero e regala il gol vittoria ai calabresi. Per il Palermo due occasioni con il neo entrato Saraniti che al 91° viene espulso con un rosso diretto. Fischio finale, ancora una volta il Palermo sarà costretto a galleggiare in una posizione di classifica poco nobile.
Pelagotti 6. Qualche buon intervento ed incolpevole sui gol. Anche se al 93° stavano per materializzarsi i fantasmi di Avellino.
Accardi 5,5. Incerto sul vantaggio del Catanzaro e poco incisivo davanti.
Crivello 6. Spinge tanto ed ha il mirino dei cross messo meglio rispetto ad altre occasioni.
Somma 5,5. Non sempre puntuale negli interventi, è fra i protagonisti della “banda del buco” rosanero.
Marconi 5,5. Sempre troppo avanti alla ricerca dell’anticipo. Da un suo intervento mancato parte l’azione del primo gol del Catanzaro.
Dal 62º Almici 5,5. Si piazza a sinistra e trotterella alla ricerca della condizione.
Luperini 5. Novanta minuti di nulla assoluto.
De Rose 6,5. Nel centrocampo rosanero fa pentole e coperchi. Non solo: si occupa pure della posateria, lucida l’argenteria e alla fine dà pure un colpo di cannavazzo. Altra gara super convincente.
Dal 81º Saraniti 4. È più nervoso di Mattarella durante le ultime consultazioni. Ha due buone occasioni, ma rovina tutto facendosi espellere in pieno recupero.
Santana 6,5. Si è sbarbato per ingannare la carta di identità e spesso ci riesce. Peccato non trovi la giocata decisiva.
Dal 68º Rauti 5,5. Venti minuti nei quali non riesce ad accendere il motore.
Kanoute 5. La giocata decisiva, questa sconosciuta. Sessantotto minuti buoni solo per le statistiche.
Dal 68º Silipo 5,5. Solito spezzone di gara. Ingiusto anche valutarlo.
Lucca 6. Giornata di pausa-gol, ci può stare. Però non si risparmia mai e lotta su ogni palla come se fosse nei peggiori bar di Caracas
Floriano 6. Mette la polvere sotto il tappeto segnando un gol-gioiello. Ma fornisce alla causa un’ammonizione per simulazione e tante palle perse.
Dal 62º Palazzi 5,5. Dovrebbe dare ossigeno al centrocampo ma si eclissa.
Boscaglia 5,5. È vero, il Catanzaro la vince per un episodio, ma alcune scelte non mettono a frutto i progressi registrati nelle ultime uscite ed altre sembrano atti di puro masochismo.
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