La cavalcata centrale di Verna, che ha aperto le danze nell’ultimo match contro il Catanzaro, ha letteralmente spaccato in due la difesa rosanero. Il gol del provvisorio 1-0 dei calabresi ha ricordato tanti, forse troppi gol subiti dal Palermo in questa stagione. Uno di questi lo ha segnato Tounkara, lanciato indisturbato verso la rete nella gara di andata contro la Viterbese, prossimo avversario dei rosa.
A distanza di oltre due mesi da quella partita, che si giocò lo scorso 2 dicembre, gli uomini di Boscaglia sembrano palesare ancora gli stessi “difetti”. Anche il terzo gol realizzato all’andata dai laziali, dopo il pareggio acciuffato con Saraniti, può essere accumunato alla rete del decisivo 1-2 del Catanzaro al Barbera: calcio da fermo, e difesa presa “a sandwich” dal saltatore di turno. Per fortuna con la testa ci sa fare anche il Palermo, e dunque dopo Saraniti anche Lucca, e alla fine fu pareggio.
SOFFERENZA FINO ALL’ULTIMO
Se alla Viterbese togliessimo adesso, per ipotesi, i tre gol realizzati all’andata contro il Palermo, si ritroverebbe ad avere, oltre che un punto in meno, anche un bottino di gol realizzati simile ad altre squadre che lottano per non fare i play-out. C’è da fare però grande attenzione alla squadra di Taurino, che pur segnando con il contagocce si è dimostrata molto pratica, vincendo tre delle ultime cinque partite. Tra queste, la gemma sul campo del Bari, in una partita giocata alle 12.30, orario che invece ha detto molto male, fino a questo momento, agli uomini di Boscaglia.
Di certo, comunque vada la partita di ritorno e questa stagione, la Viterbese sarà difficile da dimenticare. Infatti, se è già complicato vedere sei marcature in una partita, lo è ancora di più in un solo tempo. All’andata, dopo la prima rete al minuto 57 di Lucca, che sbloccò la sua astinenza esultando in modo polemico, iniziò la fiera del gol. Difese a dir poco allegre, che hanno consentito il divertimento degli spettatori. Tutti tranne i tifosi rosanero, che, inizialmente in vantaggio, hanno visto la squadra trovarsi sotto per due volte e salvarsi solo all’ultimo respiro.
Un’altalena di emozioni non adatte ai deboli di cuore, con un Palermo che, da quel momento in poi, non è più stato in grado, nel bene o nel male, di chiudere una gara con più di venti minuti di anticipo sul fischio finale.
Ciò che si chiede dunque alla partita di Viterbo, dunque, è prima di tutto un risultato positivo da portare a casa, e magari soffrendo meno del solito. Perché, nonostante il passo falso contro il Catanzaro, l’occasione per l’aggancio alle posizioni più nobili della classifica rimane ancora ghiotta.