Dunque Roberto Boscaglia esonerato? L’allenatore valore aggiunto, la scelta di sicurezza e prospettiva, il tecnico voluto entusiasticamente da piazza e staff societario è out.
Certo non ci stiamo divertendo quest’anno: si gioca mediamente male, la classifica è fortemente insignificante, e la società esitante e assente dal punto di vista della comunicazione in quasi ogni frangente. Ma è corretto scaricare su Boscaglia tutte le responsabilità di questa stagione super balorda? Onestamente no e per varie ragioni. Certo è un tecnico rigido e forse cocciuto nelle sue idee. Uno che cambia formazioni negando la minima “continuità d’esercizio” ai suoi, cosa che nega la possibilità che un gruppo cresca bene e si comprenda in campo. Presto però vedremo se il problema era davvero Boscaglia. Ma bisogna porsi una domanda: se adesso la squadra inizia a giocar bene e fare risultati in serie, sarà solo prova che il tecnico gelese era inadeguato? O forse che questa squadra ha anche a lungo congiurato e giocato contro il suo tecnico, offrendo numerose prestazioni indecenti?
PUNTE D’ICEBERG ED ERRORI LONTANI
Le domande potrebbero essere infinite e articolate, ma una cosa è certa: Boscaglia è la punta dell’iceberg di una montagna di errori, superficialità, presunzioni e mollezze lontane ed ascrivibili solo alla società. Si dirà: ma Mirri non ha colpe! Ha sempre delegato, nel rispetto dei ruoli, le scelte al duo Sagramola, Castagnini. Beh, giusto. Ma è anche troppo comodo delegare e fare come Ponzio Pilato. Perché qui le colpe sono assolutamente e principalmente societarie. Nascono dalle immobilità partite dal lontano marzo 2020 e arrivate al settembre dello stesso anno. Data in cui a torneo iniziato si completava una rosa priva di veri acuti di mercato. Facilissimo adesso individuare un responsabile. E poi, si sa, nel calcio il primo a pagare è il tecnico. Ma la domanda da porsi a monte è con quale materiale ha lavorato?
RITARDI E OPERAZIONI AL RISPARMIO
Questa proprietà ha tardato gravemente nell’allestire la rosa. Il ritiro è stata una farsa a ranghi largamente ridotti e incompleti, senza amichevoli per testare la squadra in una località tanto carina quando inadeguata. Il mercato fatto ha sostanzialmente obbedito più a logiche di risparmio, setacciando specialmente prestiti secchi, profili in scadenza o svincolati. E’ plausibile dunque ipotizzare che, al netto degli errori commessi da questo tecnico, il materiale messogli a disposizione non si avvicini lontanamente a ciò egli auspicava. Anche se un tecnico bravo può anche fare miracoli con ciò che ha. E qui di invenzioni e miracoli non ne abbiamo visti.
FUTURO TECNICO E SOCIETARIO INCERTO
Appare quindi lapalissiano che questo esonero, questo fallimento tecnico stagionale, è e resta responsabilità di Sagramola, Castagnini e soprattutto di Mirri. Perché lui di tutta questa società dovrebbe essere capo e riferimento, non dorato e pressochè silente rappresentante.