Maurizio D’Este, un ex rosanero rimasto nel cuore di tutti i tifosi del Palermo. Di tempo ne è passato (era il Palermo della rinascita post radiazione del 1986) ma quella – nonostante dovesse disputare l’allora C2 – è stata una squadra rimasta romanticamente nell’album dei bei ricordi rosanero. L’ex attaccante tramite social ha lanciato la sua candidatura per un ruolo all’interno del Palermo e Rosanerolive.it ha avuto il piacere di intervistarlo.
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“VERREI ANCHE IN SURF!”
Se mi chiamassero verrei anche con la tavola da surf! Sono troppo innamorato della città, amo Palermo alla follia. Adoro i tifosi e la maglia rosanero: è il mio sogno nel cassetto avere un ruolo nella società rosanero. In questo momento in cui manca un vice a Filippi, sono certo che la mia figura potrebbe portare qualcosa a questa squadra.”
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“CON BOSCAGLIA UN FEELING MAI NATO”
Abbiamo chiesto a D’Este un parere sull’ex tecnico rosanero. “La storia di Boscaglia a Palermo era un libro già scritto. Per stare su quella panchina bisogna avere piena consapevolezza dell’ambiente. I giocatori, presi ad uno ad uno, non sono dei brocchi, forse non è scattato il giusto feeling, forse qualcosa è andato storto nello spogliatoio: si vedeva che non c’era sintonia. Ai primi sintomi si doveva intervenire e forse sarebbe stata utile un anello di transizione tra squadra e tecnico: ecco, quello è un altro ruolo che potrei ricoprire tranquillamente.”
“OBIETTIVO PLAYOFF”
“Voglio pensare che questa squadra entri stabilmente in zona playoff – ha proseguito Maurizio D’Este – “e poi vedremo. Di certo non voglio guardare la classifica in funzione dei playout. I giocatori devono entrare con la testa nella categoria e capire che questa maglia va riportata dove le compete. A me vengono i brividi quando penso a quello stadio, a quel pubblico. Però i campionati si vincono sul campo, con calma, con la gente giusta e con le motivazioni giuste. La maglia del Palermo va amata: è un peccato che questi giocatori non stiano vivendo lo stadio pieno e l’entusiasmo che questo pubblico sa dare.”
“LA FAVORITA COME IL MARACANÁ”
A proposito dell’apporto del pubblico, abbiamo chiesto a D’Este un ricordo riguardo alla serata d’esordio, Palermo-Atletico Mineiro. “Quando sono uscito dal sottopassaggio mi guardavo intorno e mi ripetevo non ci posso credere. Sembrava il Maracanà: un fiume di persone, la tribuna che si muoveva. Durante la partita non riuscivamo a sentire i fischi dell’arbitro tanta era la confusione.. E quel pubblico era la spinta per cercare il gol: il mio desiderio era di assaporare la sensazione di andare sotto la curva.
D’ESTE, IL ROSANERO NEL CUORE
Cosa avrebbe detto Maurizio D’Este nel pre derby ai “suoi” giocatori rosanero? “Cari ragazzi, oggi bisogna portare a casa i tre punti, giochiamo per i tifosi e diamo loro la soddisfazione che meritano!”. Poche parole, tanta concretezza: un uomo che incarna appieno il concetto di “appartenenza”.
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