Palermo colabrodo! La Juve Stabia sommerge di gol le illusioni dei rosanero

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L’effetto derby dura venticinque minuti, poi sul Palermo piovono gol, quattro e la Juve Stabia espugna il Barbera, spegnendo definitivamente ogni speranza dei rosanero di dare la tanto sospirata svolta al loro campionato. Boscaglia o Filippi, la storia non cambia. Il Palermo perde la quinta partita in casa. Per trovare numeri così disastrosi bisogna fare un salto indietro di cinque anni, nel 2016/17, nell’ultimo anno in serie A, quando i ko interni furono ben dodici e contribuirono alla retrocessione in B.

E’ stato un Palermo senza difesa, nel senso che ha preso gol ogni volta che la Juve Stabia si è portato nell’area di rigore dei rosanero: quattro azioni dei campani, quattro gol, che hanno ribaltato il vantaggio iniziale dei padroni di casa, segnato da Luperini, dopo sette minuti. Sembrava una partita in discesa per il Palermo schierato con il 3-4-3, con le novità di Almici a destra, davanti a Accardi, e Peretti a sinistra, con Valente a centrocampo dietro a Floriano, Silipo sulla destra; centrocampo completato da De Rose e Luperini.

IL PRIMO TEMPO

Sotto la spinta dell’entusiasmo per la vittoria nel derby, gli uomini di Filippi, hanno pressato i gialloblù, togliendo loro il respiro. Quando si è in apnea, e l’aria non arriva al cervello, le idee della retroguardia della Juve Stabia si sono annebbiate. Il portiere Russo ha servito in area il capitano Berardocco, al quale Luperini ha strappato il pallone dai piedi, battendo a rete per il momentaneo vantaggio dei rosanero. Il Palermo sembrava padrone del campo, ma al primo tiro in porta, al 27°, è arrivato il pareggio: tiro da fuori area di Berardocco; il suo pallone era angolato, ma Pelagotti si tuffa in evidente ritardo e 1-1. Palermo in avanti anche nella ripresa, ma alla pressione dei siciliani, la Juve Stabia, reduce da tre successi esterni di fila, risponde con la sua arma migliore, le ripartenze. E sono tutte micidiali.

TRE GOL SUBITI NELLA RIPRESA

Complici le disattenzioni dei difensori palermitani: al 48° Fantacci scambia con Guarracino e conclude dal centro dell’area, tra le belle statuine Palazzi e Peretti.  Filippi manda dentro Santana, Crivello e Somma per Silipo, Almici e Peretti, ma al 67° la Juve Stabia fa tris e l’azione è simile alla precedente: Marotta è solo in area per la conclusione rasoterra che batte Pelagotti. Filippi manda in campo Rauti che colpisce un palo, ma i campani calano subito il poker, ancora con Marotta che al 71° sfrutta un errore di Palazzi, bruciando Pelagotti piantato tra i pali.

Il gol di Luperini, che manda in rete un cross, sul secondo palo, serve soltanto per le statistiche: è la quinta marcatura per il centrocampista, secondo realizzatore per il Palermo, dietro a Lucca e davanti a Saraniti. Prima del fischio finale arriva la più stupida delle espulsioni per Lucca: l’attaccante, al 95°, cioè a tempo quasi scaduto e sul risultato ormai deciso, supera Bovo a centrocampo, questi prova a bloccarlo strappandogli quasi i calzoncini, e il bomber per provare a liberarsi gli tempesta il braccio di pugni: giallo per Bovo e rosso diretto per Lucca che salterà la prossima trasferta, a Pagani.

SOGNI INFRANTI

Il fischio finale è la parola fine a ogni velleità del Palermo di conquistare un piazzamento di classifica che potesse significare la possibilità di giocare il primo turno dei play off in casa con due risultati disponibili. E’ l’ennesima chance fallita, un altro esame concluso con una bocciatura, questa volta davvero sonora per i rosanero che avrebbero potuto salire al sesto posto e invece si ritrovano decimi. Il trionfo nel derby si è rivelato un exploit, un caso isolato, una gioia senza repliche e, di fatto, fine a sé stessa. Finiscono così i sogni di riscattare una stagione fino a qui mediocre, con un colpo di coda in campionato inimmaginabile fino a mercoledì e, di fatto, utopistico. La squadra è questa, da decimo o al massimo nono posto. Troppo poco per dare corpo a qualsiasi illusione.