Catania come Palermo: a pagare degli errori di tutti sono sempre gli allenatori

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C’è un elemento imprescindibile che nelle ultime settimane accomuna il destino delle squadre più prestigiose del calcio siciliano. Per tentare di risollevare il destino della stagione dai momenti di crisi nera di Palermo e Catania si è provato a cambiare la guida in panchina. A pagare dazio tra le fila dei rossoazzurri è il tecnico Giuseppe Raffaele.

L’allenatore originario di Barcellona Pozzo di Gotto è stato esonerato, dopo essere arrivato in estate per portare in alto il Catania in seguito al miracoloso quarto posto in campionato e al raggiungimento dei quarti di finale dei playoff ottenuti l’anno precedente alla guida del Potenza. Gli etnei, a differenza dei rosanero, sono comunque partiti bene in campionato. Al termine del girone d’andata i rossoazzurri erano quarti, ma qualcosa, con il passare del tempo, si è sfaldata. Dalla sconfitta per 5-1 contro la Ternana è avvenuta una netta involuzione. Da lì in poi sono stati collezionati 3 pareggi, 3 sconfitte, di cui quella pesante nel derby, e una sola vittoria contro il Bisceglie.

I risultati e la posizione in classifica non lasciano dubbi. Qualcosa nella squadra etnea si è rotta. Le aspettative all’alba di questa stagione da parte dei dirigenti della Sigi non erano di certo quelle di essere a questo punto della stagione settimi in campionato. Va dato atto a questa proprietà che il club è stato salvato da un fallimento certo durante l’estate derivante dalla nefasta amministrazione di Pulvirenti. La corsa verso l’obiettivo playoff non è ancora interrotta, spetterà al neo allenatore Baldini il compito di riportare serenità alla squadra.

BOSCAGLIA-RAFFAELE

Gli sbagli commessi dall’ex allenatore del Catania sono in qualche maniera equiparabili a quelli del tecnico gelese. Nelle ultime partite è apparsa una rottura tra staff tecnico e calciatori, proprio come quanto avvenuto tra i rosanero e Boscaglia. Scarse idee di gioco, errori difensivi ed un negativo l’atteggiamento dei giocatori hanno determinato l’esonero. Ma a monte, probabilmente, gli errori sono attribuibili a chi sta al di sopra del ruolo dell’allenatore, a chi, durante il calciomercato, avrebbe potuto e dovuto rafforzare la rosa nei suoi reparti carenti.

CAMBIO DI PROPRIETÀ

Non solo il presente, ma anche il futuro accomuna Catania e Palermo. I rossoazzurri sono da mesi impegnati con il passaggio di proprietà all’imprenditore italoamericano Joe Tacopina. I rosanero, invece, attendono gli sviluppi legati all’addio del proprietario del 40% delle quote del club, Tony Di Piazza, intravedendo qualche possibilità di cessione. Probabilmente, l’inversione di rotta e la virata verso il calcio che conta potrà avvenire in entrambe le fazioni non con un semplice cambio di allenatore, bensì con una trasformazione dell’intero assetto societario. Senza alcun dubbio, il calcio siciliano merita di più.

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