Ancora una delusione, per il Palermo, al Barbera. Finisce 0-0 con la Vibonese, come all’andata, ma è un pareggio che ha il sapore di una sconfitta perché di nuovo i rosanero danno dimostrazione di non sapere cambiare marcia al loro cammino in campionato. Senza un terminale offensivo come Lucca, trovare la via del gol è impresa davvero improba e il Palermo ha dimostrato di non avere molte chiavi a disposizione per scardinare le retroguardie avversarie.
Fallito l’esperimento di Rauti centravanti. E, dopo aver stretto d’assedio la Vibonese, dopo che l’urlo del gol è rimasto strozzato nelle gole di giocatori e tifosi per un prodigioso intervento del portiere calabrese su Floriano, si è rischiata anche la sconfitta per il solito errore difensivo e con il solito contropiede che poteva essere letale e che per fortuna è stato sventato da Pelagotti. Il Palermo resta decimo in classifica e rischia il sorpasso della Casertana, impegnata lunedì a Viterbo.
LE SCELTE DI FILIPPI
E’ un Palermo rivoluzionato da Filippi, un po’ per scelta e un po’ per necessità. Per scelta, tecnica ha spiegato l’allenatore, non c’è Saraniti, sostituto naturale dell’infortunato Lucca, e Rauti è accontentato, finalmente, giocando da prima punta: esperimento fallito. Alle sue spalle, torna titolare Silipo, che da idolo nell’anno della promozione dalla D, nei pochi mesi in rosanero, quest’anno era finito titolare della panchina; anche la sua prestazione, pur con un’evidente voglia di spaccare il mondo, non è stata soddisfacente. Torna titolare, dopo la squalifica per l’espulsione di Caserta, anche Almici, esterno di centrocampo come Valente, dall’altro lato del rettangolo di gioco, così come De Rose si riprende le chiavi della cabina di regìa, senza particolari brillìi pure lui. Ma la vera sorpresa di giornata è l’esordio di Bubacarr Marong. Davvero buona la sua prestazione, una delle poche note liete di una giornata deludente, sul piano del risultato.
E’ stato certamente un Palermo vivace, ma che non trova sbocchi, nel primo tempo; non sembra Rauti il giocatore che può risolvere le giocate da centravanti; numerosi i cross verso l’area di rigore, senza però nessuno in grado di sfruttarli. E così, palle da gol all’attivo, zero. Al terzo minuto, su un cross di Valente, Luperini da comodissima posizione, quasi sulla linea dell’area piccola, cicca il colpo di testa. Insomma, i rosa come un aspirante cantante che vorrebbe esibirsi su un palco, scoprendosi afono, senza voce.
POCHE AZIONI DA GOL NEL PRIMO TEMPO
Al 33°, sull’ennesimo cross dalla trequarti, Almici pesca Rauti per la girata da posizione scomoda e palla fuori dallo specchio. La Vibonese prova a colpire il Palermo in contropiede, sfruttando gli spazi che i rosanero sbilanciandosi in avanti lasciano liberi; i calabresi non creano reali pericoli, ma evidenziano una fragilità dei rosanero nel fare filtro, facendo agitare i tifosi a casa per la consapevolezza di quello che il Palermo può combinare, in certe occasioni. Fantasmi che rischiano di prendere corpo a inizio della ripresa, con Spina liberato in area e, pressato da Accardi, subentrato a Palazzi, impegna Pelagotti alla deviazione di piede con un rasoterra.
Al 50°, occasione per Valente che prova a superare il portiere della Vibonese, Mengoni subentrato all’ex rosanero Marson, con un pallonetto, senza riuscirci; la palla arriva a Santana, ma il suo tiro e ribattuto, secondo lui con il braccio, in corner. Dal cross dalla bandierina, ci prova Marong a colpire di testa. Subito dopo, al 55° si chiude la partita di Silipo che lascia il campo per Floriano. La pressione dei rosanero è continua, ma sterile e lenta, eccetto i guizzi di Floriano, ogni tentativo si ferma al limite dell’area e di tiri in porta non se ne vedono; la Vibonese, dal canto suo, si chiude bene e al 66° prova a infilare il Palermo in contropiede, ma Accardi è bravo a chiudere in scivolata su un avversario già pronto alla battuta a rete. Al 70°, entra Kanoutè per Santana; l’ex Catanzaro, come Floriano a sinistra, porta vivacità sulla fascia destra con i suoi dribbling e i cross che meriterebbero miglior sorte.
GOL SFIORATI DA ENTRAMBE LE PARTI SUL FINALE
La partita assume l’aspetto di un assedio, coi rosa che insistono, senza riuscire a assestare il colpo del ko. All’82° Rauti che colpisce di testa su un cross dalla sinistra, ma la sua conclusione è ribattuta. Sono proprio Kanoutè e Floriano a costruire l’occasione più clamorosa, con il senegalese che crossa dalla destra per Floriano che devia verso la rete sguarnita, ma Mengoni con un tuffo prodigioso riesce a deviare quello che sembrava un gol già fatto. Al 92° il Palermo rischia di fare la frittata: Marong sbaglia controllo e innesca il contropiede dei calabresi; La Ragione può tirare indisturbato dal limite dell’area, ma Pelagotti è ben piazzato e riesce a parare. Sarebbe stata la più atroce delle beffe, l’ennesima della stagione.
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