Palermo, ai play-off con il rischio Catania

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Che il Palermo stia arrancando terribilmente ormai non fa più notizia. Non stupisce nemmeno che l’unico obiettivo perseguibile possa essere un posto nelle retrovie della griglia dei play-off. Che sussista persino il rischio, però, di esserne sbattuti fuori è una novità legata ai risultati di quest’ultimo turno di campionato e tutto sommato non sarebbe neanche una disgrazia. Cosa può trarre dai playoff una squadra che per un intero campionato ha strameritato una posizione tra l’ottavo ed il decimo posto?

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Sì, forse sarebbe meglio finire undicesimi o dodicesimi e scongiurare il rischio di un destino beffardo e oltremodo crudele. Forse non tutti sanno che – come dicono nella settimana enigmistica – classifica alla mano il Palermo rischia fortissimamente di dover giocare la prima partita dei play-off al Massimino contro il Catania. Contro gli etnei il Palermo ha realizzato due imprese epiche in campionato (un pareggio casalingo in piena emergenza Covid con appena dodici calciatori arruolati ed una vittoria esterna giocata per oltre un tempo in dieci contro undici), ovvio che un’eliminazione da questo mini torneo per mano dei cugini finirebbe non solo per sminuire due fra le quattro/cinque partite giocate dignitosamente ma sarebbe anche l’ennesimo schiaffo inflitto ad una tifoseria ormai troppo avvezza a porgere sempre l’altra guancia.

“Io ci credo, non riesco ad essere razionale. Noi i playoff cercheremo di vincerli. Poi ci riesci o non ci riesci: l’importante è lo spirito.”, disse il Presidente Mirri appena il 26 marzo scorso in quel di Torretta. Purtroppo non è così. L’importante – ci scusi De Coubertin – è vincere ed uscire da questo inferno chiamato serie C. Lo spirito, dice il presidente. Giusto. In fondo, allo stato attuale, solo lo spirito è in grado di aiutare questo Palermo: lo Spirito Santo.

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