Sebbene gli ultimi incontri tra Palermo e Foggia abbiano avuto la serie B come palcoscenico, è un precedente di serie C il vero big match fra le due compagini. Un ricordo amaro per il Palermo, una gara-spareggio disputata a Trapani che sancì la promozione in serie B dei satanelli. Ne abbiamo parlato con un ex calciatore palermitano, un doppio ex che quel 4 giugno del 1989 era in campo con la maglia rossonera: Nuccio Barone.
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“Ne ho un bel ricordo perchè giocavo per il Foggia e con quella partita fummo promossi – esordisce Barone – “ma francamente proprio contro il Palermo una partita con una posta in palio così alta l’avrei evitata volentieri. Da professionista bisogna rispettare la squadra in cui giochi ed io addirittura in quella gara feci anche gol su punizione. In quella partita, tra l’altro, eravamo in tanti gli ex: oltre me c’erano Marchetti, Marsan e soprattutto c’era un signor allenatore come Pino Caramanno.”
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Barone è stato fra i protagonisti della nascita di Zemanlandia. “È terribile essere allenati dal boemo, ma allo stesso tempo piacevole e divertente. E poi aveva un’idea di gioco fenomenale: in tanti hanno provato ad approcciare al 4-3-3, ma mai nessuno ha saputo interpretarlo come lui. Con i suoi metodi in campo volavamo: avevamo una tenuta fisica impressionante. Chissà cosa sarebbe successo se avesse allenato il Palermo… ”
Ricordi in chiaroscuro per Nuccio Barone in rosanero. “Nel 1996 arrivai a novembre e nonostante un organico di tutto rispetto non ci fu verso di raddrizzare un’annata e retrocedemmo in C1. Poi c’è stata un’avventura da vice allenatore con Devis Mangia: arrivare da secondo nella squadra della mia città e per giunta in serie A è stata un’emozione bellissima. Ricordo l’entusiasmo dell’esordio, una vittoria per quattro a tre contro l’Inter. Poi è andata come andata (esonero di Mangia a cavallo di Natale, n.d.r) ma quell’esperienza è stata fantastica.”
“Il campionato di C è difficile. Parlare da fuori non è facile, ma se i risultati sono questi qualche problemino evidentemente c’è stato. Normale che i tifosi siano delusi, sicuramente a livello di organico si poteva fare di più. Boscaglia al Palermo sembrava la scelta giusta, un allenatore che per curriculum rappresentava una garanzia. La sua sostituzione con Filippi, il suo secondo, è suonata un po’ strana: di solito lo staff dell’allenatore esonerato viene allontanato di conseguenza. Non so che dinamiche ci possano essere state in questo caso. Di certo qualcosa forse non ha funzionato fin da subito e diventa difficile aggiustare in corsa.”
“Per l’anno prossimo c’è bisogno di innesti di qualità – prosegue Nuccio Barone – “per fare un campionato di vertice. Non smantellare, ma sicuramente bisogna pensare per tempo ai passi da compiere. Programmazione, qualità della rosa e quel pizzico di fortuna che non guasta mai: questi gli elementi per fare bene in un campionato ostico come quello di serie C.”
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