Il covid ha portato via Elio Davì, attaccante palermitano che negli anni Settanta fece sognare la tifoseria biancorossa del Teramo. Stazza imponente, abile nel gioco aereo, le sue gesta furono particolarmente apprezzate anche nel Trapani. Parliamo della stagione 1968/69, e proprio in quell’annata risultò il miglior realizzatore della squadra.
Con l’Acquasanta nel cuore, Elio partì dalla Rigamonti e successivamente dallo storico vivaio Bagicalupo, realtà calcistica che si occupava principalmente del settore giovanile e fucina di giovani talenti. Prima di chiudere quel campo, spiccarono il volo verso ambiti lidi proprio Davì ma anche Ammirata e Picano.
Da calciatore professionista fu apprezzato in Abruzzo, dicevamo. Oltre Teramo, la sua esperienza si alimentò anche nel Pescara. Diversi anni fuori dalla Sicilia, fin quando decise di appendere le scarpe al chiodo per dedicarsi completamente alla famiglia ed alla sua carriera lavorativa terminata alle Poste.
E’ volato in cielo all’età di 72 anni. Il teramano Diego Di Feliciantonio lo ricorda con un paio di scatti storici ambientati in quella terra abruzzese dove l’allora giovane e promettente calciatore siciliano si fece particolarmente adorare.
Il suo amore per il calcio tramandato al figlio Guido
Elio Davì lascia la moglie Carmela, i figli Claudia e Guido ed i nipoti Elia ed Enea. Proprio il suo Guido, anch’egli palermitano purosangue ed oggi centrocampista del Modena.
Quel Guido che cavalcò l’onda della Primavera del Palermo Calcio nella stagione trionfale dello storico scudetto del 2009, prima di raggiungere l’Emilia Romagna. Proprio la società modenese ha dedicato un post su Facebook.
In “rete” il cordoglio dell’As Gubbio 1910 e – chiaramente – quello più nutrito del Teramo. Ma anche quello del Pescara.
Ed infine, la vicinanza “virtuale” alla famiglia da parte del gruppo Facebook Mio Mondello Anni ’80. Quella Mondello che ammirò quel bello ed affascinante ragazzo nelle sue gesta di bagnino. Ciao Elio.