16 giugno 2018, finale di ritorno dei playoff di serie B tra Frosinone e Palermo. C’è per puro caso un solo tifoso rosanero che non si ricordi dell’arbitro La Penna? Sì, proprio quella giacchetta nera (come si chiamavano un tempo) che assegnò un rigore al Palermo per fallo su Coronado, salvo poi ritrattare e trasformarlo in un semplice calcio di punizione dal limite dell’area.
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Esatto, proprio l’arbitro La Penna appartenente alla sezione di Roma 1 chiamato a dirigere i corregionali del Frosinone in un match a dir poco decisivo dal punto di vista sportivo e – alla luce dei fatti – per il Palermo anche dal punto di vista societario.
Sì sì, La Penna, proprio lui. Il direttore di gara del match in cui i palloni cadevano in campo come grandine fuori stagione e che si è tenuto a debita distanza dal prendere per tempo i dovuti provvedimenti disciplinari.
Bene. Cioè, male. La Penna da Roma 1 (insieme ai colleghi Pasqua e Robilotta) è appena stato sospeso dall’Associazione Italiana Arbitri per problemi legati alla rendicontazione dei rimborsi spese. Roba da poche centinaia di euro, attenzione, ma quanto basta per mettere in moto la macchina disciplinare della Procura Federale: il rischio è addirittura quello della radiazione.
“La fortuna può certamente aiutare a raggiungere gli obiettivi, in ogni ambito della vita, ma dobbiamo farci trovare nel posto giusto, al momento giusto”. Queste le sue parole durante una videoconferenza con la sezione di Seregno avuta ad inizio maggio. Parole che rilette oggi fanno sorridere. Molto poco, onestamente.
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