Da quando è terminata la partita Palermo-Avellino sui social non si parla d’altro che del presunto atto violento del tecnico dei lupi nei confronti del difensore palermitano Accardi. A spegnere definitivamente le polemiche è stato lo stesso Piero Braglia, nella conferenza stampa che anticipa l’incontro di ritorno al Partenio Lombardi con i rosanero.
“Ho letto di tutto in questi giorni – ha esordito Braglia –. E’ doveroso raccontare come sono realmente andate le cose per chiudere definitivamente questa vicenda davvero incresciosa. Parto col dire che Broh è stato un mio calciatore a Cosenza. Lo conosco bene e con lui ho un ottimo rapporto. A fine gara – spiega – , dopo aver perso all’ottantottesimo minuto su calcio di rigore, non ho pensato a salutare gli avversari ma ad andare dritto negli spogliatoi“.
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Il tecnico biancoverde ribadisce di non aver compiuto quel terribile gesto. “Il parapiglia che si è creato dopo non mi ha visto protagonista ed è palese, basta analizzare oggettivamente foto e video, che non ho mai messo le mani al collo di Accardi ma ho solo cercato di togliere il braccio di Baraye che, a sua volta, è corso lì per difendere il sottoscritto. Sono nel mondo del calcio da ben 52 anni e da circa 30 faccio l’allenatore: non ho mai aggredito un calciatore avversario e non inizio ora – ha concluso Braglia – . Adesso pensiamo a domani”.
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