Palermo, una panchina tra Guardiola e Filippi

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Qualche giorno fa un probabile buontempone ha vandalizzato la pagina di Wikipedia relativa al Palermo calcio. Una modifica che ha visto sparire dalla panchina rosanero Giacomo Filippi, artefice fin qui di una cavalcata miracolosa, in luogo addirittura di Pep Guardiola.

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La pagina di wikipedia con Guardiola al posto di Filippi

Non ce ne voglia il catalano, ma la società del presidente Mirri uno come il tecnico di Partinico deve tenerselo strettissimo, indipendentemente da come finiranno questi playoff. Ben venga se dovesse essere gloria, altrettanto se la corsa rosanero dovesse bruscamente interrompersi. Filippi può rappresentare quelle fondamenta necessarie per ripartire con delle certezze, qualunque sia la categoria. 

Un calcio votato all’attacco quello dell’ex vice di Boscaglia che durante le interviste post Palermo-Avellino ha dichiarato di non essere “in grado di giocare per due risultati. Noi giochiamo solo per un risultato perchè la mentalità è questa”. Ma a differenza del periodo ante Filippi, questa non è più l’armata Brancaleone che appena veniva puntata si scioglieva come un calippo su un termosifone. C’è equilibrio fra i reparti, c’è compattezza, c’è unità di intenti: insomma, c’è una squadra. Quanto potrà decollare la carriera dell’allenatore rosanero solo il tempo potrà dirlo, ma – alla luce dei fatti – di certo si è dimostrato qualcosa di molto più di una valida alternativa.

Non ci sarebbe da stupirsi più di tanto se, a bocce ferme, qualche telefono dovesse squillare insistentemente per richiederne le prestazioni ed è ovvio che il paragone con Guardiola sia un’iperbole. In questo calcio fatto di automi e gente dalla lingua ingessata, però, un tecnico come Filippi è un capitale umano da tenere incatenato alla panchina rosanero. L’unico motivo per il quale ringraziare Boscaglia della sua comparsata a Palermo.

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