Poche soddisfazioni in campo per i colori rosanero, ci sono pezzi di Palermo che hanno vissuto una stagione ricca di soddisfazioni e successi. Il Perugia di Fabio Caserta, fresco vincitore del girone B di serie C, annovera come preparatore atletico il palermitano Francesco Chinnici, ex proprio del Palermo dei tempi d’oro nonché di Roma, Bologna, Empoli e Genoa.
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“La serie C è difficile, ma siamo stati bravi a crederci sempre”, esordisce il professor Chinnici. “La preparazione atletica è una componente importantissima ma non c’è una ricetta particolare, nessuno ha la verità in tasca. Noi abbiamo fatto i nostri test, le nostre valutazione ed in più ho avuto l’opportunità di avere fiducia incondizionata da parte di allenatore e società e nonché un gruppo di calciatori disponibili al lavoro.”
In uno strano gioco del destino il Palermo, l’estate scorsa, si diceva stesse corteggiando proprio Fabio Caserta per la panchina rosanero. “Non so se il Palermo l’estate scorsa abbia cercato Caserta” – ci confida Chinnici – “posso solo dire che sono certo che il mister sia un predestinato a diventare un grande allenatore. Ho avuto la fortuna in carriera di lavorare fianco a fianco con parecchi tecnici e quello di Caserta è un profilo molto importante.”
In quattro anni da allenatore professionista due promozioni dalla C alla B ed una retrocessione dalla serie cadetta. “Una retrocessione discutibile, assolutamente legata alla sospensione dovuta all’emergenza Covid-19. Non lavoravo ancora con lui, ma da spettatore posso dire con assoluta certezza che senza lo stop dei campionati anche l’anno scorso il mister avrebbe raggiunto grandi risultati.”
“Sono un tifoso del Palermo” – continua Chinnici – “mi dispiace che non sia andato in serie B. Da quello che ho visto, però, ai ragazzi non si può contestare nulla. Hanno dato tutto e sono usciti per un episodio.”
Impossibile non parlare con Francesco Chinnici della sua esperienza in rosanero. “Ho vissuto il periodo d’oro del Palermo e ho avuto la fortuna di lavorare con giocatori eccezionali. Nominare qualcuno significa fare torto agli altri, ma su tutti è impossibile non citare Miccoli, Amauri, Cavani, Hernandez: una spanna su tutti per qualità tecniche e fisiche.” E su questa carrellata di nomi, la lacrimuccia è praticamente obbligatoria.
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