Una lunga chiacchierata tra il presidente Dario Mirri e Amici Rosanero è stata chiarificatrice su quelli che saranno gli scenari futuri che aspettano il Palermo. I rappresentanti dell’azionariato popolare, che detengono l’1% della società, hanno chiesto un incontro, non aperto alla stampa, in cui si è parlato approfonditamente di cosa accadrà nella stagione 2022/2023, ovvero quando sarà terminato il cosiddetto piano triennale stabilito dal numero 1 rosanero e da Tony Di Piazza nell’estate del 2019.
“Noi, Di Piazza e Damir, abbiamo rispettato l’impegno sborsando 15 milioni di euro – ha dichiarato il presidente del Palermo, secondo quanto viene riportato nel GdS di oggi –. Speriamo che lo stadio riapra, ma è chiaro che la continuità aziendale vuol dire tra 18 mesi da ottobre. Il futuro non dipende da me, non devo dare una risposta a questo. Non sono il risolutore dei problemi del Palermo a tempo indeterminato”.
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Mirri ha sottolineato l’incertezza che aleggia sull’avvenire della società. “Ho fatto un piano di tre anni, poi non so cosa succederà al quarto anno, farò di tutto perché ci siano i prossimi 40 anni ma non posso prendere un impegno dopo tre anni e un giorno. Non credo che possa eventualmente essere ritenuto responsabile“.
Durante il confronto, inoltre, è emersa una richiesta di aiuto da parte del presidente. L’idea sarebbe quella di costituire un azionariato popolare, con forme differenti rispetto a quanto avvenuto nel recente passato, proponendo come esempi le realtà di Parma e Catania. L’intento di Mirri sarebbe quello di coinvolgere le forze produttive e gli imprenditori economicamente più rilevanti della città. Ma come ha spiegato ai soci dell’associazione, la nascita di questo progetto non dipende dalla sua volontà.
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