L’argentino ha salutato a 39 anni la professione di calciatore. Nel corso della sua carriera ventennale, Santana ha vestito numerose maglie e ha giocato con il Palermo per 5 stagioni. Nel corso della conferenza stampa, avvenuta allo stadio Renzo Barbera, l’ex attaccante ha parlato della sua scelta di ritirarsi.
“Ho parlato con il presidente quando abbiamo fatto l’ultima cena a casa sua. Sono tranquillo per questa scelta, non mi è costata tanto, era una cosa che doveva arrivare. Ho finito la stagione fisicamente al meglio. Se non era oggi, era una decisione che dovevo prendere domani, penso che è arrivata nel momento giusto”, ha dichiarato Santana.
Il numero 11 rosanero ha commentato la stagione appena trascorsa e ha analizzato il futuro della squadra. “Lascio il vissuto che abbiamo avuto e gli sbagli che sono stati compiuti quest’anno. Il prossimo anno saranno molto meno, la squadra farà molto meglio. Un anno vissuto così intensamente non può non farti migliorare in ogni aspetto, societario e sul campo. La società farà il meglio di sé per allestire una squadra competitiva“.
Santana, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, comincerà ad allenare nel settore giovanile del Palermo. “Parlando con la società abbiamo scelto la cosa migliore da fare. Il club mi ha aperto le porte per questa nuova esperienza. Inizierò il corso per il patentino a luglio e poi inizierò il prima possibile ad allenare. Non voglio stare fermo troppo tempo, prima farò il corso e poi decideremo la categoria con cui lavorerò”.
“Voglio riportare ai ragazzi tutto quello che ho vissuto – spiega l’argentino –. Negli ultimi anni di carriera ero più maturo, non ho fatto nessuno sbaglio, vorrei trasmettere questo. Con l’aiuto di una persona che ha vissuto il calcio per tanti anni possono indirizzare i giovani a non commettere errori”.
Santana ha raccontato i momenti più belli trascorsi nella sua carriera, sia con la maglia rosanero, sia con la nazionale. “Ricordi con il Palermo ne ho tanti. Penso ad esempio ad aver giocato la Coppa Uefa. Nel presente mi porterò per sempre il gol contro il Catania, ha significato tantissimo per me, per la società e per l’intera piazza. Il momento più bello però è stato indossare la maglia della mia nazionale e cantare l’inno. Con il Palermo ho avuto un brutto infortunio prima del Mondiale, potevo giocare anche quella competizione con l’Argentina”.
Infine il futuro allenatore ha voluto esprimere un ringraziamento. “Vorrei ringraziare tutte le società , i compagni che ho avuto e tutti i tifosi. E’ difficile ricordarsi tutte le figure che girano intorno al mondo del calcio. Provo gratitudine nei confronti di chi mi ha supportato nella mia carriera. Il mio allenatore preferito è stato Prandelli, mi ha insegnato tanto umanamente ma anche calcisticamente”.
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