Palermo, i quattro esuberi tra Gino Paoli e Vasco Rossi

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“Eravamo quattro amici al bar”, cantava Gino Paoli. Quattro come i giocatori del Palermo sui quali mister Filippi ha deciso di non contare per il prossimo campionato. Somma, Broh ed i palermitani Crivello e Saraniti. Il tecnico rosanero è stato chiaro, non rientrano nei suoi piani tecnici ed in più – dal punto di vista societario – c’è la volontà/esigenza di alleggerire il monte ingaggi.

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Che Michele Somma fosse stato un acquisto un po’ azzardato erano i freddi numeri a rappresentarlo. Due anni in Spagna conditi da una doppia retrocessione e da infortuni non di poco non ho scoraggiato la dirigenza, forse perchè sia Castagnini sia Boscaglia ne ricordavano le gesta tutt’altro negative di Brescia. Fatto sta che il difensore scuola Roma al Palermo non ha convinto e dopo appena una stagione si ritrova con la valigia in mano.

Ci si aspettava tanto da Jeremie Broh. Dopo due anni in B tra Cosenza e Padova, l’avventura a Palermo avrebbe potuto rappresentare la svolta per la sua carriera. Invece è stato un equivoco tattico mai del tutto risolto. Un anno alla ricerca del ruolo giusto. Regista? Mediano? Mezzala? Un mistero che il Palermo non ci permetterà di risolvere visto che ha messo in mano al centrocampista un biglietto preferibilmente di sola andata.

Dire che Saraniti sia stato deludente per alcuni versi è ingeneroso. Il curriculum parlava chiaro: mai caterve di gol, ma sacrificio e… promozioni. Ma anche Mimmo Di Carlo parlava chiaro e ce lo aveva anticipato che il palermitano dà il massimo solo quando si sente al centro del progetto. Non è stata una mossa felicissima da parte della società cercare di sbolognarselo gia a dicembre soltanto perché si era intuito che l’ormai ex Lucca dava le giuste garanzie per il resto del campionato.

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Capitolo Crivello. Il picciotto di Mondello è passato dalle stelle di un campionato di D giocato a lettere maiuscole ad un torneo di C altamente deficitario. Averlo riportato sulla fascia è stato sicuramente un errore enorme e mister Filippi ha impiegato un nanosecondo a mettere sotto naftalina l’ex Spezia. C’è un però. Ok la duttilità di Accardi e la buona volontà di Marong (e chissà se il mercato regali altre perle), ma Crivello è l’unico difensore mancino nell’organico rosanero. Potrebbe essere la naturale alternativa a Marconi, all’occorrenza, riportato in quel ruolo che così bene ha ricoperto sebbene tra i dilettanti.

Si era partiti da Gino Paoli e si finisce a Vasco Rossi. Sì, perchè è vero che i quattro sono inequivocabilmente in partenza, ma dopo quasi un mese di mercato, comunque possono dire “Noi siamo ancora qua. Eh già…”

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