A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina, recitava Andreotti e guardando all’inizio del campionato del Palermo qualche cattivo pensiero ci azzardiamo a farlo. La sensazione diffusa è che le promettenti prove di pre-campionato abbiano convinto più di qualcuno all’interno della squadra di essere invincibile. Sensazioni suffragate dalle dichiarazioni di ieri di Filippi e di capitan De Rose. Se il mediocre inizio di torneo è causato solo da una questione di atteggiamento e di approccio alla gara la soluzione sarebbe facilmente individuabile.
La sberla di Taranto riporterebbe tutti sulla terra e si potrebbe così pensare di affrontare il campionato con buone probabilità di vincerlo. A nostro avviso c’è invece anche altro da fare. Continuiamo a pensare che la società abbia operato al meglio in estate ed abbia messo a disposizione del tecnico un organico ampiamente valido per la serie C. Quello che non ci convince è il modulo adottato da Filippi e gli uomini scelti per interpretarlo.
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Se si vuole giocare con la difesa a tre è necessario scegliere altrettanti difensori centrali. Non comprendiamo perché un terzino debba essere adattato al ruolo quando sono disponibili almeno altri due giocatori di ruolo. Nel 3-4-1-2 schierato da Filippi è però il centrocampo il reparto che ci convince di meno. Continuiamo a pensare che De Rose sia adattato al ruolo di regista e nell’espletare questa funzione non sia supportato da un interditore. Probabilmente Odjer o Dall’Oglio potrebbero meglio interagire con il capitano invece di un Luperini che è più votato ad attaccare, perlomeno quando è in forma e non gioca a nascondino come in questo inizio di campionato.
ATTACCO DA RIVEDERE
È altrettanto evidente come infine le scelte in attacco non abbiano prodotto il risultato sperato. L’invenzione di Filippi, quella di schierare Floriano, da sempre ala o seconda punta, come trequartista sia un totale fallimento. Il giocatore appare avulso dal gioco e lo si vede solo in occasione di qualche calcio piazzato, sovente a distanza siderale dalla porta avversaria. È a nostro avviso una scelta da rivedere considerando che in squadra ci sono giocatori più adatti a svolgere quel ruolo. Se si è voluta la conferma di Silipo, tanto per fare un nome, considerandolo un talento puro, allora si abbia il coraggio di schierarlo in campo molto di più dei quindici minuti finali delle partite. Insomma le soluzioni tattiche e di interpreti sono tante soprattutto in attacco dove si può contare su un giocatore come Fella capace di interpretare più di un ruolo, in campo però e non in panchina, e che consente di variare il modulo offensivo.
Non ci sentiamo comunque di mettere sotto accusa l’allenatore perché era risaputo che è alla prima avventura da trainer. Gli suggeriamo però di riflettere sulle sue scelte pena la fotocopia della esperienza recente del suo mentore Boscaglia. Lo faccia in fretta però anzi subito, domenica a Palermo arriva il Catanzaro, favorito del torneo, e una inversione di tendenza è necessaria. Bisogna correre se non addirittura rincorrere e di tempo questa piazza non ne concede. La serie B è l’unico obiettivo e non raggiungerlo, lo sa Filippi e ancor più la società, avrebbe conseguenze catastrofiche.
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