Facciano gol oppure no, gli attaccanti più forti del torneo li ha in casa il Palermo. Ad affermarlo non è la stampa, non è la tifoseria, ma soprattutto al momento non sono neanche i numeri. Questi ultimi peraltro, ancora troppo esigui per poter fare credibile statistica. A sostenere questa tesi, con forza e decisione, è stato piuttosto il tecnico rosanero, Giacomo Filippi. L’allenatore di Partinico infatti, alla seconda stagione, prima dall’inizio, alla guida del Palermo, è sembrato a dir poco entusiasta del reparto offensivo messo a sua disposizione dalla società. Così, riascoltando le parole del mister nelle ultime conferenze, pare che uno dei problemi principali dello scorso anno, almeno prima dell’esplosione di Lucca, sia adesso il vero punto di forza della squadra rosanero.
BRUNORI E SOLERI PARI LIVELLO?
“Brunori? Per me è l’attaccante più forte del torneo, poi può anche segnare o non segnare”, afferma candidamente l’allenatore rosanero prima del match contro il Catanzaro. E allora il buon Matteo, ancora a secco dopo le prime tre giornate, decide di assumersi la responsabilità, che di norma spettava ad altri, di battere un calcio di rigore che lui stesso si era procurato. Una palla sul dischetto che si dimostra più pesante del solito, caricata ancor di più da quell’investitura secca e decisa da parte del suo allenatore. Quest’ultimo, poi, ammetterà nella conferenza post-gara che chiunque può sbagliare, strigliando però Brunori per avere scavalcato Fella nella lista dei rigoristi.
“Sostituzione per bocciatura? Assolutamente no, è uscito Brunori ed è entrato Soleri, che è altrettanto forte”. Dunque, lapalissianamente, se il giocatore di proprietà della Juventus, secondo il tecnico, è il più forte del torneo, lo è altresì il giovane talento romano, autore finora di due reti in campionato.
Le parole di Filippi, sicuramente, incoraggiano moltissimo i tifosi rosanero, convinti adesso ancor di più che il Palermo abbia una rosa certamente più competitiva dello scorso anno. Tuttavia, ci sarebbe da chiedersi se lo slancio emotivo palesato dal tecnico nel volersi sbilanciare, e non poco, già ad inizio stagione, possa essere alla lunga d’aiuto ad una compagine che, nonostante sia accreditata come protagonista, ha ancora tutto da dimostrare. Senza tralasciare l’assioma per cui, per poter dire di avere i migliori attaccanti del torneo, non basta il “che si segni o no”, ma è necessario che questi la buttino dentro più dei bomber delle altre squadre. A Filippi i migliori auspici affinché non si sbagli, e perché si possano vedere al più presto segni tangibili sul campo, aldilà di sonore investiture.