Catanzaro-Palermo ha il sapore del calcio anni ‘80. Non per il blasone delle due squadre ma per la qualità delle inquadrature arrivate dal “Ceravolo”: qualcosa di simile al Commodore 64, ma con un po’ di qualità in meno. Che la Coppa Italia possa essere un obiettivo reale per le due squadre lo testimonia il leggerissimo turnover effettuato dai due tecnici: rispetto al campionato, Filippi ne cambia soltanto dieci, Calabro addirittura undici. Se avessero potuto avrebbero schierato anche i magazzinieri, ma c’è un regolamento ferreo da rispettare e le regole sono regole. Quella che ne esce fuori è una partita vibrante come un giovedì pomeriggio di metà agosto in un centro anziani e basta un gol dell’ex Curiale per mandare a casa il Palermo. Un brutto colpo per chi sognava il duplete…
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PRIMO TEMPO
Il primo tiro in porta è del Palermo con Almici al 5°, ma è il Catanzaro a fare il match per almeno venti minuti. Per i giallorossi ci prova Curiale al 6° di testa mentre al 15° viene annullato un gol ai calabresi per un fuorigioco proprio dell’attaccante palermitano. Al 20° è ancora Catanzaro con Risolo: Massolo devia fuori una strana traiettoria. Da adesso in poi è quasi esclusivamente del Palermo la manovra anche se il taccuino resta scarno alla voce “occasioni”. È Floriano al 35° ad impensierire il Catanzaro cercando il palo lontano da fuori area, ma la palla finisce di poco a lato. Passa poco più di un minuto e Valente serve una splendida palla in verticale per Soleri, ma il tiro del 27 rosanero non supera Nocchi. Nient’altro da raccontare, pisolino per tutti.
SECONDO TEMPO
Nel secondo tempo è il Catanzaro ad avere le prime occasioni. Ci prova prima Ortisi direttamente dal confine con la Basilicata al 56° ma è bravo Massolo a deviare fuori e poi Cinelli al 60° con un tentativo da fuori area di lato. Al 67° il gol dei calabresi: Curiale, come fosse un inglesino, si beve Peretti come fosse il the delle 5 e con una bella girata insacca alle spalle del portiere rosanero. La reazione del Palermo è un tiro di Silipo di sinistro da fuori al 70° ed una punizione di Brunori che finisce su Marte al minuto 81. Davvero troppo poco. Il tempo intanto scorre ed il Catanzaro è bravo ad anestetizzare la gara. Quattro minuti di recupero bastano ed avanzano: il Palermo è fuori dalla Coppa Italia.
LE PAGELLE
Massolo 6,5. Risponde “presente” quando viene sollecitato. Incolpevole sul gol.
Marong 6. Approfitta dei ritmi dopolavoristici della partita per non fare fissarìe. Missione compiuta.
Peretti 5. Curiale è bravo e lui anche sfortunato, ma non si può concedere il tiro all’avversario dall’area piccola. Urge ripassino dell’ ABC. Obiettivo stagionale arrivare almeno alla M.
Perrotta 6. Fa il suo in una partita rilassante come un tisana alla passiflora con camomilla e melissa.
Dal 75° Brunori s.v.
Almici 5. A.A.A.cercasi Almici disperatamente. Quello che batteva tutto, dalle rimesse laterali ai rigori. Quello che se c’era bisogno guidava il pullman e aiutava Pasquale a rassettare lo spogliatoio. Questo è solo la brutta copia della brutta copia, purtroppo.
Dal 54° Doda 5,5. In linea con lo schiffaramento generale, senza iniziative sulla fascia.
Odjer 6. Gioca tanti palloni. Ma tutti in maniera discretamente elementare.
De Rose 5,5. Tanti palloni ad muzzum, ma non è un fine tessitore di trame offensive e giocare una gara così molle, forse, lo penalizza.
Dal 54° Luperini 5,5. Si cala perfettamente nel match non fornendo alcun apporto significativo al nulla imperante.
Crivello 6,5. Alla faccia della condizione da trovare! Corre per 94 minuti su e giù per la fascia sinistra ed è uno dei pochi a tenere in piedi una baracca montata con gli stuzzicadenti e spacciata per hotel a cinque stelle.
Valente 5,5. Ad ogni partita gli si chiede una posizione nuova, manco fosse l’autore del Kamasutra.
Dal 66° Silipo 6. Prova a cambiare il ritmo con un paio di serpentine, ma attorno a sè c’è il vuoto cosmico.
Floriano 5,5. Una bella conclusione nel primo tempo, ma troppo spesso assente ingiustiicato
Dal 66° Dall’Oglio 5,5. Cresce l’attesa per capire esattamente quale sia il suo ruolo. Tuttocampista? Gli antichi dicevano: “cu sapi fari tutto…”.
Soleri 5,5. È vero, riceve la stessa assistenza di un paziente in pronto soccorso in codice verde, ma oggi fa davvero pochino.
Filippi 5. “La Coppa Italia è un nostro obiettivo”, diceva il tecnico di Partinico. E se non lo fosse stato chi avrebbe giocato questa gara, la squadra esordienti? I pulcini? Che anche il Catanzaro abbia devastato il proprio undici iniziale non è un buon motivo per uscire dalla competizione senza praticamente aver disputato questa partita. Peccato, perchè a Palermo chi in passato ha vinto questa coppettina così tanto snobbata, ancora oggi, viene ricordato come un eroe.
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