Ad Andria un Palermo “stupefacente” – LE PAGELLE

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Il Palermo supera la Fidelis Andria e, come avrebbe detto il buon Totò, tomo tomo cacchio cacchio si accomoda al secondo posto a -4 dal Bari. Oddio, la partita è interessante come una videolezione di uncinetto in tedesco ma se esistesse un referendum da sottoscrivere per vedere altre venticinque partite orribili come questa (purché fruttino i tre punti alla band di Filippi), siamo sicuri che riscuoterebbe un successo maggiore rispetto a quello sulla cannabis. Beh, forse no, ma forse è anche per questo che il Palermo evita di fare troppo “fumo” per concentrarsi più sull’arrosto. 

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Almici ha firmato il secondo gol contro la Fidelis Andria

PRIMO TEMPO

Un Palermo forse ancora negli spogliatoi concede alla Fidelis Andria e la prima occasione del match. Al 2°, infatti, Marconi non intercetta un cross basso e Di Piazza sbaglia praticamente un rigore in movimento cheek-to-cheek con Pelagotti. La manovra del Palermo è veloce come un intevento di manutenzione in Viale Regione Siciliana e fluida come il traffico di Via Crispi in un giorno feriale. Solo al 26° arriva il primo tiro in porta del Palermo. Un tiro episodico, occasionale e casuale ma letale. Brunori addomestica un pallone a centro area col destro, lo sposta sul sinistro bevendosi due difensori come gingerini e piazza la palla uno in buca d’angolo. È veramente un lampo in una notte buissima, perché ci vorrebbero quelli di C.S.I. per scoprire altre vere occasioni. Un contropiede gettato all’ortiche da Fella ed un buon missilotto da fuori di Dall’Oglio è tutto quello che riusciamo ad annotare sul taccuino fra un sonnellino e l’altro. Fine primo tempo ed highlights che durano complessivamente dai tredici ai sedici secondi.

SECONDO TEMPO

Il secondo tempo? Copia/incolla del primo con l’aggiunta di un evento clamoroso: niente cartellini nel primo tempo, nessun cambio per il Palermo. Esperti di numerologia affermano che la prossima volta dovrebbe accadere nel 2054. I due portieri per oltre un quarto d’ora potrebbero andare tranquillamente al bar insieme, tanto di palloni neanche l’ombra e solo al 62° il Palermo dimostra quanto il gioco del calcio sia elementare. Quattro passaggi e gol del raddoppio: Dall’Oglio recupera un pallone, serve Fella, palla allo sprintante Valente che assiste Almici dall’altra parte. Al numero 29 non resta che insaccare: è due a zero. La reazione, si fa per dire, della Fidelis Andria è tutta in un tiro a giro di Di Piazza alto sopra i ghiacciolari del “degli Ulivi” e nel “solito” Soleri che da subentrato rischia sempre di metterla dentro. Purtroppo per lui (e per il Palermo), pallone alto da pochi passi. Attendiamo il fischio finale come la mezzanotte di Capodanno: 3,2,1… vittoria. Per il Palermo ricchi premi e cotillon.

LE PAGELLE

Pelagotti s.v. Schiffarato al limite dell’annoiato, si dice abbia presentato richiesta per il reddito di cittadinanza.

Buttaro 6. Partita semplice semplice, ma il romano ormai pare aver trafitto il cuore di Filippi.

Marconi 6,5. Si fa il segno della croce “bucando” il primo intervento del match. Poi diventa invalicabile come un terreno militare.

Perrotta 6. Amministra quel poco che deve con concretezza.

Almici 6. In questa categoria potrebbe valere Eusebio ma troppo spesso si accontenta di essere Anselmo. Speriamo che il gol lo ringalluzzisca.

Dal 74° Lancini s.v. Entra in tempo per prendere un giallo. Missione compiuta!

Odjer 6. Come al ricevimento di uno studente medio, ha la capacità ma non si applica. Potrebbe fare di più.

De Rose 6,5. Restituito ai suoi compiti di operaio di centrocampo, recupera mille palloni e narcotizza il match quando serve.

Valente 6. Quando corre petto in fuori è un prìo per gli occhi. È meno appariscente del solito, ma l’assist per il secondo gol è una caramellina dolce dolce solo da scartare. 

Dal 79° Crivello s.v.

Dall’Oglio 6. Di stima. Dai suoi piedi parte l’azione del raddoppio, ma vale quanto l’assist di Hector Enrique a Maradona contro l’Inghilterra…

Dal 79° Luperini s.v.

Fella 5,5. Fa parte della “banda dei 4” del secondo gol rosa, ma per 74 minuti trotterella come un turista in Via Maqueda. Niente dito nell’orecchio quest’oggi.

Dal 74° Soleri s.v.

Brunori 8. Nell’occasione del suo gol, prima ipnotizza i difensori pugliesi meglio di Giucas Casella con i suoi “guardami, guardami, guardami” e poi fredda il portiere meglio di Bradley Cooper in “American Sniper”.

Filippi 6. Vorrebbe una squadre che costruisce dal basso ma per troppo tempo l’unico giro palla ce l’hanno gli spettatori. “Squadra che vince non si cambia” non gli appartiene, ma – passata l’euforia per questa roboante vittoria contro una davvero modesta Fidelis Andria – bisogna comprendere perché dopo tredici partite questa squadra troppo spesso non sia nè carne nè pesce, se veramente si vuole tentare il “salto in alto”.

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