Il Palermo ci crede fino alla fine, batte il Monopoli e torna secondo

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Va bene, non è stata la migliore esibizione casalinga del Palermo e va bene pure che, anche questa volta, i gol dei rosanero sono arrivati grazie a due errori pacchiani degli avversari. Tutto quello che volete, ma la cosa più importante è la vittoria. La squadra di Filippi batte il Monopoli per 2-1, con le reti di Valente nel primo tempo, subito pareggiata da Grandolfo, e di Brunori, all’ultimo respiro; per la prima volta, quest’anno, i rosa vincono uno scontro diretto con una formazione di alta classifica, si riprendono il secondo posto, togliendolo proprio ai biancoverdi pugliesi, e si riportano a meno 4 dal Bari che domani non vivrà una serata facile a Avellino. Bene così, dunque.

Non è stata una vittoria facile ed era prevedibile, contro la migliore difesa del girone e seconda forza del campionato. Il Monopoli di Colombo doveva fronteggiare diverse assenze, ma ha un assetto rodato, con un 3-5-2 che toglie spazi agli avversari e prova a infilarli con le sue verticalizzazioni. Il Palermo, anch’esso proposto con l’ormai consueto 3-5-2 speculare a quello avversario e con l’unica novità di Accardi centrale difensivo al posto di Marconi squalificato, parte con grande verve, sfiora subito il gol con un diagonale di Valente, ma piano piano si ingolfa a centrocampo. Tanti gli errori e poche le idee, ma almeno non concede nulla agli ospiti, fin troppo rintanati nella loro metà campo.

Valente sembra un altro rispetto a quello visto a Picerno, Odjer è il solito combattente a centrocampo, ma De Rose è ancora lontano dai suoi migliori livelli e davanti Brunori e Fella non sono mai pericolosi La partita si accende dopo venti minuti. Al 25°, dopo una respinta dall’interno dell’area di rigore, Dall’Oglio la ributta dentro di testa, Vassallo liscia il tentativo di respinta in tuffo e la palla finisce a Valente che, a tu per tu con Loria, infila per il vantaggio rosanero. Bel riscatto per l’esterno. La gioia dei poco meno di 6.500 tifosi sugli spalti dura appena un minuto perché nella prima vera azione il Monopoli pareggia: cross di Guiebre dalla sinistra e Grandolfo batte Perrotta e infila di testa Pelagotti.

La partita si innesta di nuovo sui binari di un sostanziale equilibrio, con il Palermo che manovra senza sbocchi e il Monopoli che chiude i varchi senza riuscire a innescare le ripartenze di Starita e Grandolfo. A inizio ripresa Filippi inserisce Soleri per sfruttare la sua fisicità e sfondare la difesa del Monopoli, ma sono gli ospiti a sfiorare il raddoppio, in due occasioni: prima Grandolfo, liberato al tiro da un rimpallo al limite dell’area spara a botta sicura, ma Pelagotti para benissimo; poi è Mercadante che da distanza ravvicinata si vede respingere il tiro dal compagno di squadra Starita e Pelagotti blocca.

L’allenatore rosanero cambia tutto, inserendo Doda per Almici, Crivello per Perrotta e Silipo per Dall’Oglio e passando al 4-3-1-2. Il Palermo torna a controllare il gioco, ma non sembra che i nuovi innesti riescano a fare cambiare passo alla squadra di casa. Finché Silipo non carbura; il numero 10 cresce piano piano, ma diventa il protagonista in campo. Prima prova una conclusione da fuori che Loria para facilmente, poi impegna più severamente il portiere ospite e, a due minuti dalla fine è bravissimo a sfruttare il clamoroso errore di impostazione di Bussaglia con un passaggio filtrante per Brunori che, in area batte il suo marcatore e con un diagonale in scivolata segna la rete della vittoria, la sua settima in campionato.

Il Palermo ha tantissimi limiti tecnici, è vero anche questo, ma va dato atto ai ragazzi di Filippi di avere lottato, di aver voluto e di aver creduto nella vittoria fino alla fine. È un successo che riscatta il ko di sette giorni fa, ma forse ne aumenta il rammarico e il rimpianto perché se si fosse evitata quella sconfitta, il distacco dal Bari sarebbe ancora inferiore e la pressione sui “galletti” più pesante. La nuova sfida da vincere per i rosanero, dunque, è la convinzione nei propri mezzi e nella possibilità di lottare con i biancorossi pugliesi per il primato. Questo è il vero salto di qualità richiesto a questa squadra, alla quale servono un innesto di qualità a centrocampo e in difesa. E, permettetecelo, un sostegno più numeroso della tifoseria. Seimila cinquecento spettatori per quello che è un big match, perché questa è oggi la realtà che il Palermo deve vivere, sono troppo pochi.

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