E’ giunto al termine con un nulla di fatto il procedimento giudiziario richiesto da Tony Di Piazza. Il Tribunale di Catania, attraverso il giudice Chiara Salamone, ha rigettato la richiesta del sequestro conservativo dei beni di Hera Hora, la società che controlla il club rosanero.
Il contenzioso tra il presidente Dario Mirri e l’ex socio Di Piazza non termina qui, dato che quest’ultimo è ancora in attesa della liquidazione. Nei prossimi giorni dovrà pronunciarsi il Tribunale di Palermo in merito al valore delle quote di Hera Hora per poi, di conseguenza, fissare l’ammontare del 40% posseduto dall’imprenditore italo-americano prima di esercitare il diritto di recesso.
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I giudici palermitani hanno nominato un perito super partes, la commercialista Chiaruttini. Precedentemente si è verificata una netta discrepanza di giudizi tra le due parti. Il professor Sottoriva, incaricato da Mirri, ha quantificato una somma pari a circa 70 mila euro da destinare all’ex socio, contro gli 11,9 milioni di euro calcolati dallo studio Guatri commissionato da Di Piazza.
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