Ai punti avrebbe vinto il Palermo, ma siccome il calcio non è (ovviamente) il pugilato, e a contare sono i gol, rosanero e Catanzaro si dividono la posta, dopo il pareggio per 0-0.
Il nuovo Palermo di Baldini è stato quello che ha giocato meglio e che ha costruito le migliori occasioni, seppur niente di trascendentale. Così come è stato casuale il palo colpito dai giallorossi nel primo tempo.
I rosanero hanno mostrato un nuovo piglio, una personalità forse mai esibita quest’anno, almeno fuori casa, nello stadio di una formazione le cui ambizioni sono state confermate dal mercato di gennaio e che avrebbe dovuto mostrare di più. Il pareggio mantiene per entrambe le distanze dalle prime posizioni in classifica, visti i pareggi di Bari, Monopoli e Avellino, in una giornata che ha sorriso pienamente soltanto a Turris e Virtus Francavilla, che con le vittorie di ieri hanno agganciato gli irpini al terzo posto, con due punti di vantaggio sul Palermo e tre sul Catanzaro.
Il 4-2-3-1 di Baldini ha dato razionalità e energia al centrocampo, con Luperini migliore in campo, mentre per la quarta partita di fila l’attacco è rimasto a secco. Certamente, è una squadra che ancora Baldini deve plasmare, conoscere, tenuto conto dell’emergenza covid che ha decimato l’organico nelle scorse settimane. Alla fine, i rosanero hanno preso gli applausi dei tifosi arrivati a Catanzaro, mentre i giocatori di casa hanno dovuto incassare la rabbia dei loro sostenitori.
La partita era cominciata con un brivido per il Palermo: al 4° Wellbeck colpisce la base esterna del palo, con un tiro da fuori area, dopo una respinta di Massolo su corner; la conclusione del centrocampista giallorosso era stato deviato da Dall’Oglio. Il Palermo non si fa spaventare e mostra una discreta vitalità e conquista il controllo del centrocampo; in avanti paga una certa frettolosità nelle giocate e la scarsa intesa tra Soleri e i tre alle sue spalle Luperini, Valente e Felici. Il Catanzaro, anche per il discreto pressing attuato dai centrocampisti del Palermo, non riesce a applicare i suoi schemi e si affida ai palloni lunghi verso Cianci o alle iniziative individuali come quella con cui Bayeye al 18° semina il panico sulla destra, per poi crossare da dentro l’area per un compagno che non c’era.
Sul ribaltamento di fronte, Soleri serve Valente che prova a scavalcare il portiere giallorosso Branduani in uscita, ma, anche per il disturbo di Fazio, il suo pallonetto è corto e il pericolo è sventato senza problemi. La partita si gioca su buoni ritmi anche se mancano le emozioni. Soleri, vivacissimo in avanti, è il terminale di ogni palla alta che arriva dalle retrovie, fa a sportellate coi centrali difensivi del Catanzaro Fazio e Martinelli e prova pure una rovesciata sorprendere Branduani; alle sue spalle, anche Luperini pare più attivo del solito, agendo lungo tutto il fronte della trequarti.
Ai suoi fianchi, Valente schierato a destra mostra di dover riprendere confidenza con quella fascia, mentre Felici, al debutto nella sua seconda vita, questa volta schierato a sinistra, in rosanero deve togliersi di dosso la ruggine della lunga inattività che penalizza l’evidente voglia di fare del giovane romano. Soltanto una volta, nel finale di primo tempo riesce a superare Bayeye e a fare partire un cross insidioso verso il centro dell’area. Anche nel secondo tempo, il Palermo parte in controllo del gioco, dietro la difesa controlla senza sbavature gli attacchi della squadra di casa. Il primo vero tiro del Palermo verso la porta del Catanzaro arriva al 59° con Luperini, la cui botta da fuori area è debole e centrale e non impegna Branduani.
Vivarini rinfoltisce il reparto avanzato con Bombagi e Carlini, al posto di Porcini e Sounas, Vazquez prova a impensierire Massolo con un colpo di testa dal centro dell’area totalmente fuori bersaglio. Il Palermo sembra perdere energie e metri sul terreno, al contrario del Catanzaro che si fa insistente nella metà campo rosanero, provando a sfruttare le chiusure non più perfette della mediana ospite. Il Palermo fa affidamento sulla velocità nelle ripartenze di Felici e Luperini. Baldini inserisce forze fresche con Crivello per Giron e con Floriano per Felici. Al 75° il solito Luperini, mai quest’anno così vitale, riparte ancora in velocità, serve Soleri a destra; l’attaccante incrocia il tiro che finisce largo.
Il terzo cambio di Baldini è forzato: Dall’Oglio, colpito duro da Carlini, lascia il campo a Odjer. Il Palermo riprende fiato e spazio, creando anche qualche occasione da gol. Al 78°, per poco Luperini non pesca il jolly con un tiro da metà campo che stava per sorprendere Branduani fuori dai pali; il portiere riesce a deviare in extremis il pallone che stava per infilarsi sotto la traversa. Sarebbe stato un gol clamoroso. Al 82° finisce la partita di Luperini e Soleri, sostituti da Brunori e dal nuovo arrivato Damiani. Dopo soli due minuti, Brunori si rende già pericoloso: servito in area da De Rose, difende il pallone da due avversari e da distanza ravvicinata lascia partire un tiro che, però, non centra la porta. Il finale però è del Catanzaro che conquista tre corner di fila, tutti senza esito. Finisce così, con un pari a reti bianche che il nuovo Palermo può accogliere tutto sommato con soddisfazione, tenuto conto delle difficoltà di questo mese di gennaio e la caratura dell’avversario e delle sue ambizioni.