Grazie ad un “sontuoso” mercato di riparazione il Palermo batte il Monterosi Tuscia. Dei due neoacquisti Damiani e Felici, infatti, le reti che hanno piegato gli ordinati avversari laziali. Il bicchiere mezzo pieno è per il ritorno al gol dopo quattro partite e mezza e per una vittoria che serve a tenere il passo di chi sta davanti. Il bicchiere mezzo vuoto per un primo tempo regalato agli avversari senza praticamente giocare.
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IL PRIMO TEMPO
Leggere “PAL-MTU” ci lascia sognare che si tratti di Palermo contro Manchester United, poi, però, inizia la partita e i sogni lasciano il campo alla realtà. Il primo tempo, infatti, è l’apoteosi del nulla assoluto: zero emozioni, zero occasioni di rilievo, zero tiri in porta. Il Palermo tiene palla ma non sa che farsene, il Monterosi se ne sta bello tranquillo guardando il tempo che scorre. In pratica, quella che dovrebbe essere una partita sulla carta tra Davide contro Golia, sembra una partita fra due dirette concorrenti. Riceviamo il fischio finale dell’arbitro come una liberazione, convinti che sarebbero stati più divertenti quarantacinque minuti di televendita dei coltelli Miracle Blade con lo Chef Tony.
IL SECONDO TEMPO
La ripresa inizia con Pelagotti che salva il risultato e i compagni costretti a fare uso massicio di Loperamide. Fortunatamente, al 10°, è Damiani a siglare la rete che porta il match sui binari rosanero. Il Palermo potrebbe raddoppiare subito dopo con Valente, ma sarebbe troppa grazia. Il Monterosi ci prova di nuovo, soprattutto con Adamo. Sarà per questo che dagli spalti, invece, viene a vario titolo invocata Eva. Il match diventa confusionario e piacevole come un TIR parcheggiato su un alluce. A regalare una domenica sera tranquilla agli ormai ibernati tifosi rosanero è Felici che raccoglie un pallone di De Rose e segna con un arcobaleno magico. Resta il tempo per un palo di Soleri colpito a porta vuota dopo aver scartato un difensore, il portiere, la curva Sud, la piscina comunale ed il semaforo di Piazza Leoni. Fischio finale, adesso testa al Messina.
LE PAGELLE
Pelagotti 6. Un paio di tiri dalla distanza gli mettono i brividi come un febbrone a 39. Mezzo punto in più per il gol salvato ad inizio di ripresa sullo 0 a 0.
Accardi 5. Ci mette tanto cuore, ma in certe partite ci vorrebbe semplicemente più fegato.
Lancini 6. Partita tutto sommato tranquilla. Non fa fissarìe per due partite di fila: non succedeva da tempi di pergolizziana memoria e la cosa non può che far ben sperare.
Marconi 6. Passa il match a rincorrere Ekuban perdendo tutti i duelli in velocità. Un suo intervento di “mestierissimo” sull’avanti laziale è, però, probabilmente decisivo sul destino della gara.
Crivello 5. Gioca altissimo, ma non crea mai alcun pericolo.
Dal 68° Giron 6. Entra con la partita incanalata sui binari rosanero e si fa abbondantemente i fatti suoi senza infamia e senza lode.
De Rose 5,5. Adesso ha meno compiti di costruzione. Meno male perchè i mille milioni di cross arrunzatissimi anche oggi sono soltanto palloni buttati. In compenso è l’autore della verticalizzazione del raddoppio rosanero. Occhio ai nervi, però: deve ringraziare l’arbitro che trasforma in giallo una reazione che, da regolamento, sarebbe stata da cartellino rosso.
Dal 87° Odjer s.v.
Damiani 6,5. Parte timido come un adolesecente ad un party di Hugh Hefner, ma cresce diventando riferimento della mediana rosanero e siglando il gol che spacca la partita. Niente male come regalo di compleanno!
Valente 6,5. Dopo un primo tempo anonimo come la candidatura di un Casini qualsiasi, carbura nel secondo contribuendo nell’ordine: ad avviare l’azione del primo gol, a sbagliare un gol a tu per tu con il portiere avversario ed a correre come un maratoneta etiope anche durante la doccia. Poli-Valente!
Luperini 5. Per quarantacinque minuti gli raccontano che si stia giocando Palermo-Monterosi Tuscia. Non vede palla neanche con il cannocchiale e sulla trequarti è a suo agio come un vegano alla grigliata del Primo Maggio.
Dal 46° Soleri 5. Fa più “vuccirìa” di Guttuso per tutto il secondo tempo ma non riesce a mettere il pallone in rete. Da “Entraessegna” a “Entravaessegnava”.
Floriano 5,5. Fin quando ha benzina è il meno peggio degli avanti rosanero pur senza eccellere.
Dal 68° Felici 7. Per più di un quarto d’ora non tocca un pallone che dicasi uno. Dopodichè disegna un “gancio-cielo” degno del miglior Kareem Abdul Jabbar. “Felilicic”!
Brunori 4,5. Costantemente in divieto di sosta, non tiene una palla neanche con l’attak. Per gran parte del match è più un difensore aggiunto del Monterosi Tuscia che un attaccante del Palermo.
Baldini 6,5. Più che la sua mano, oggi si è visto giusto qualche dito. Capisce, però, che c’è da sfoderare l’artiglieria pesante e non ci pensa più di mezza volta a cambiare ad inizio ripresa. Quattro punti in due partite con due gol fatti e zero subìti rappresentano un buon punto di partenza per credere nei sogni.
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Voti assurdi, tralasciando Accardi che ci sta, Crivello 5,5, Brunori 5,5, De Rose 6