Un Palermo ancora una volta deludente esce senza vittoria dal “Nuovo Romagnoli” di Campobasso. Peccato perchè su un campo sabbiosissimo come quello molisano la squadra di Baldini avrebbe potuto sfruttare gli schemi messi a punto durante gli allenamenti svolti sulla spiaggia di Mondello. Una difesa da film horror fa da contorno alla sensazione che – nonostante un mercato di gennaio faraonico – questa squadra sia monca, che manchi spesso la testa giusta e che si possano cambiare anche altri settantaquattro tecnici senza ottenere chissà quali benefici. Si dice, tra l’altro, che proprio Giacomo Filippi stia avendo enormi problemi di colesterolo per l’eccesso di carne rossa divorata in queste settimane.
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PRIMO TEMPO
Un gol annullato al Campobasso dopo un minuto e un Palermo assente ingiustificato per il primo quarto d’ora del match. Come inizio non c’è male. Siccome, però, il calcio non è una scienza esatta, sono proprio i rosanero a portarsi i vantaggio: il solito Brunori è l’aquila più rapace e supera il portiere molisano dopo un pallone innocuo lanciato in avanti da De Rose. Passa appena un minuto, la difesa del Palermo prova a confondere i rossoblù in contrattacco posizionandosi a macchia di leopardo, ma per Emmausso siglare il pari è più facile che indovinare il vincitore del Festival di Sanremo 2021. L’unico altro sussulto dei ragazzi di Baldini è nientepopodimenoché un colpo di testa per Odjer. Fischio di Federico Longo, reflusso gastroesofageo per i tifosi rosanero.
SECONDO TEMPO
Silipo dal 1° della ripresa ed episodio discusso al 52°: colpo di testa di Odjer da zero centimetri, l’arbitro prima convalida il gol, poi ritratta (giustamente) poichè il pallone non ha varcato per intero la linea di porta. Gol/non gol a parte, il Palermo non crea: squadra lunga, palloni buttati avanti senza senso e i soliti contropiedi subìti. Il molisano Pace ha due ghiotte occasioni e al secondo tentativo beffa Pelagotti portando avanti il Campobasso. Il Palermo ci mette un po’ a riprendersi dalla botta e Baldini mischia un po’ le carte con i soliti noti. Dopo una buona occasione di Brunori ed il primo tiro in porta decente di Rose in un anno, Soleri recupera un pallone tra mille maglie rossoblu e mette in mezzo il più delizioso dei palloni proprio per l’italo-brasiliano. È pareggio finale. Non serve a niente, ma va bene così. O forse no. Gaviscon per tutti.
LE PAGELLE
Pelagotti 5. Non ha granché da fare, ma sul gol del 2-1 ha i guanti bucati.
Buttaro 5,5. Ci prova con grinta, ma il reparto è quello che è e sul secondo gol non è esente da colpe.
Somma 5,5. Gli servirebbe una bella mano di antiruggine, ma tutto sommato non gli va neanche male. È uno dei simboli dell’approssimazione con la quale si sta gestendo questa stagione.
Marconi 5. Ordini di scuderia, evidentemente, gli impongono di giocare altissimissimo sempre sull’anticipo. Ovviamente quando non riesce, per gli avanti del Campobasso si aprono praterie che manco da Heidi.
Dal 76° Giron s.v.
Perrotta 4,5. Rendimento da da terzino sinistro? Vincitore del Festival di Sanremo insieme a Mahmood e Blanco: “Brividi”.
Odjer 5. Impalpabile in fase di costruzione, si rende pericoloso con la sua migliore specialità: il colpo di testa.
De Rose 5,5. Un assist casuale per il primo gol del Palermo ed un tiro decente quasi allo scadere. Tutto il resto è noia.
Valente 5,5. Meno appariscente del solito. Spreca un contropiede e non porta a casa nessuno dei suoi soliti sprint.
Dal 76° Floriano s.v.
Luperini 5. Ci mette tanta corsa, tanto pressing, anche tanta volontà. Ma non è il suo ruolo. Impossibile non accorgersene.
Dal 76° Soleri 6,5. Ruba un pallone d’oro e lo trasforma in un assist di diamante. Decisivo.
Felici 5. Arruffone ed impreciso per tutto il primo tempo.
Dal 46° Silipo 6. Una bellissima punizione, qualche buona iniziativa. Niente di trascendenale, ma c’è vita dentro la “10”.
Brunori 7,5. Forse non sarà la migliore punta del girone, ma sotto porta è letale come un cobra. Basta servirlo.
Baldini 5. È il direttore di un’orchestra stonata. Alterna i musicisti di concerto in concerto, ma non si accorge che forse ha lo spartito al contrario.
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