Palermo, con Baldini in panchina nervi più saldi

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Il calcio non è una scienza esatta, lo sappiamo benissimo, ma a volte i numeri servono a dare una lucida chiave di lettura agli avvenimenti. Guardando in casa Palermo, in quest’ottica, può essere utile un confronto tra la gestione Filippi ed i primi risultati del nuovo tecnico, Silvio Baldini. Cerchiamo di capire cosa sia accaduto  ai rosanero nelle prime quattro uscite ufficiali con il tecnico toscano alla guida.

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I tecnici del Palermo di quest'anno, Filippi e Baldini

“AI PUNTI” VINCE ANCORA FILIPPI

Vero è che mister Baldini è ancora imbattuto, ma, seppur di un’incollatura, la media punti è ancora favorevole a Giacomo Filippi. Per l’ex Carrarese, infatti, una media di 1,5 contro 1,65 dell’allenatore di Partinico. Al toscano, però, basterebbe una vittoria alla prossima partita contro la Juve Stabia per sopravanzare l’ex tecnico rosanero.

CON BALDINI SI SEGNA E SI SUBISCE DI PIÙ

Il rapporto fra gol fatti e gol subìti è quello che, forse, dà maggiormente l’idea del cambio di mentalità calcistica. Parlando di reti realizzate, si va dai 25 gol fatti in 24 partite sotto la gestione Filippi, alle 6 marcature in 4 match con l’avvento di Baldini in panchina. Una media-gol a partita di 1,5 per quest’ultimo contro l’1,04 dell’ex vice-Boscaglia. Ma è il classico discorso della coperta corta. Se da un lato, infatti, si segna di più, è vero anche che si subisce maggiormente: 4 i gol subìti nelle ultime 4 partite con il nuovo allenatore (in pratica, 1 gol a partita) contro i 16 dei 24 incontri precedenti (media di 0.67 a partita).

CLAMOROSO, ZERO ESPULSIONI IN QUATTRO PARTITE

In totale controtendenze fra le due gestioni è il dato relativo alle sanzioni disciplinari. Il Palermo leader della classifica espulsioni ha, infatti, invertito questo trend nelle ultime uscite. Neanche un cartellino rosso finora con Silvio Baldini in panchina (contro i dieci della passata gestione). Un dato che regala un minimo di speranza per il prosieguo del campionato: bisogna iniziare a scalare la classifica e per farlo c’è bisogno di nervi saldi. E di vittorie, ovviamente.

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