C’è scritto pure nei bagni degli Autogrill: squadra che vince non si cambia. E invece, no. A Foggia il Palermo cambia tattica, uomini e atteggiamento. L’unica cosa che non cambia è la discontinuità, una cosa a cui i tifosi rosanero pare debbano abituarsi. Una sconfitta umiliante nel punteggio e nella sua evoluzione, con errori da circolo bocciofila (con tutto il rispetto per gli amanti di questo nobile sport). Errori che come per magia dal campo si spostano alla panchina e dalla panchina volano su, su, su, su… fino a chi questa squadra l’ha messa in piedi.
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Pazzo primo tempo allo Zaccheria. Già dopo tre minuti Valente stende un tappeto rosanero: Di Paolantonio ringrazia e batte Pelagotti. Il Palermo prova a rimettersi in carreggiata, ma l’arbitro Ricci – memore della sfuriata del Presidente Mirri – non è d’accordo. Prima nega un rigore ai rosa per fallo su Brunori, poi confeziona un assist per gli avanti del Foggia. Fortunatamente gli spiegano che a tutto c’è un limite e si riparte da un evergreen, il “frichicchio”. Ventiduesimo: lancio di Floriano, Brunori non si accorge (forse) dell’infortunio del portiere rossonero Volpe e pareggia. Al trentacinquesimo Foggia al raddoppio: lungo rinvio di Dalmasso (entrato proprio per Volpe), errore macroscopico di Lancini, e Merola trasforma su assist di Curcio. Baldini fa un inconsueto triplo cambio già al trentacinquesimo e qualche minuto dopo uno dei neoentrati – Crivello – prova un tiro al volo con risultati esilaranti. Fine frazione, terapie psicoterapeutiche per chi vi ha assistito.
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Il Palermo rientra in campo più pimpante e prova a fare la partita, ma dopo dieci minuti si scioglie come un fior di fragola su un termosifone. Al cinquantacinquesimo è il Foggia a passare: difesa rosanero versione “Camomilla Sogni d’oro” e gol di Garofalo. Partita finita? Nient’affatto! Il foggiano Nicolao si trasforma in Sofia Goggia, si beve in slalom Fella, Crivello e Marconi e mette in mezzo dove ancora Garofalo approfitta di un rimpallo per depositare alle spalle del povero Pelagotti. Avanti di tre gol il Foggia rinuncia a giocare ed il Palermo, schierato con una specie di 5-5-5 prematurato con scappellamento a destra, avrebbe pure qualche occasione per accorciare. Brunori si divora un’occasionissima e, sul finire, ci provano anche Valente, De Rose e Soleri. Ma onestamente non sarebbe servito proprio ad un bel niente. Davvero un figurone. Del Foggia, ovviamente.
LE PAGELLE
Pelagotti 6. Poveraccio, ci prova pure a tenere in piedi la baracca, ma ogni attacco rossonero è un terremoto di grado 10 della scala Zeman.
Accardi 5. Naufraga senza attenuanti come tutta la difesa.
Lancini 3,5. Perde una palla da codice penale sul secondo gol e sul quarto rinvia ad muzzum procurando il rimpallo su Garofalo. Praticamente un attaccante aggiunto del Foggia.
Marconi 4. Vaga per il campo lasciando buchi grossi come il Grand Canyon in difesa.
Valente 4,5. Ha sulla coscienza il primo gol. Tanti minuti a fare malissimo il terzino, pochissime occasioni per fare decentemente l’esterno di centrocampo.
Damiani 5. Scolastico, scontato, impreciso. Già finito l’effetto “colpo di gennaio”?
Dal 61° Silipo 5,5. Entra che la squadra è ormai oltre la frutta, il caffè e l’ammazzacaffè.
Odjer 5. Spaesato ed in confusione. Probabilmente l’onda lunga della pallonata subìta contro la Juve Stabia.
Dal 36° De Rose 6. Complessivamente, forse, il meno peggio.
Felici 5. Qualche buona rinculata difensiva, ma mezz’ora di nulla totale.
Dal 36° Soleri 5,5. Non trova mai guizzo giusto, “Entravaessegnava”
Luperini 4,5. Tanta corsa ammatula per il “Trequantrista”. Vorrebbe anticipare la sostituzione facendosi espellere per un’entrataccia inutile, ma non gli riesce neanche questo.
Dal 46° Fella 5,5. Quasi del tutto assolto perchè viene schierato in un ruolo in cui non giocherebbe neanche durante un incubo post-peperonata. Un buon assist per Brunori.
Floriano 5,5. Tutto sommato non starebbe neanche demeritando. Cambio inspiegabile.
Dal 36° Crivello 4,5. Un disastro in difesa dove partecipa attivamente alle frittate del terzo e quarto gol. Da “Zelig” il tiro a volo tentato sul finire del primo tempo.
Brunori 5,5. In fin dei conti segna solo a porta vuota. Non appena il Foggia inserisce un portiere, l’italo-brasiliano dimentica la via del gol.
Baldini 4. Imposta una strategia, la sconfessa dopo mezz’ora e già dopo sessanta minuti ha quattro gol sul groppone.
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