Palermo, fattore campo decisivo: quante disfatte in trasferta

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La sconfitta contro il Foggia è soltanto l’ultima delle tante battaglie perse lontane dal Barbera. Troppe volte il Palermo si è sfaldato alla lunga fuori dalle mura amiche. A tal problema, di cui è stato vittima l’ex allenatore Giacomo Filippi, nemmeno Baldini al momento ha saputo trovare una soluzione. Il cambio di modulo, passando dal 4-2-3-1 al 3-4-2-1, anziché contenere gli avversari ha messo in evidenza tutti i limiti di questa squadra, soprattutto quando si tratta di compiere la fase difensiva.

Foggia, Latina, Catania, Picerno, Catanzaro in Coppa Italia, Turris e Taranto. In questi 7 incontri i rosanero hanno alzato bandiera bianca. La gara dello Zaccheria però è quella con il passivo maggiore. Fino ad ora in una singola partita, il Palermo non aveva mai subito 4 reti. A differenza delle pesanti sconfitte come con i corallini per 3-0 o in occasione del derby al Massimino, i rosanero hanno illuso con la rete di Brunori che la gara potesse essere potenzialmente riaperta per poi affondare come il Titanic.

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Soltanto contro le modeste Fidelis Andria e Vibonese il Palermo è riuscito ad imporre lontano dal Barbera il suo gioco e ad ottenere l’intera posta in palio. Se attraverso il rendimento fuori casa il Palermo si piazzerebbe a metà classifica tra la zona play-off e quella play-out, in casa dove è ancora imbattuto occuperebbe il secondo posto ad un punto dalla vetta. I due volti del Palermo non convincono, soprattutto in vista dei play-off, quando necessariamente si disputeranno gare fuori dallo stadio di viale del fante.

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