Esperimento fallito. L’assetto tattico scelto dal tecnico Silvio Baldini per affrontare il Foggia, al contrario di produrre risultati positivi, ha demolito quanto di buono costruito nella vittoria casalinga per 3-1 con le vespe. Più che la mancanza di occasioni pericolose, il Palermo non è stato in grado di reggere le azioni offensive prodotte dalla squadra di Zeman.
I problemi più evidenti sono nati sulle fasce. Felici si è dimostrato essere un attaccante e non un esterno di centrocampo, così come ha sofferto lo stesso Valente o Crivello essendo quest’ultimo per doti un giocatore comunque più difensivo. I rosanero sono stati trafitti da una corsia all’altra con dei semplici passaggi rasoterra o dei cross. A soffrire di tale schieramento sono stati anche i tre centrali Accardi, Lancini e Marconi, apparsi spaesati e incapaci di prendere le misure su Curcio, Ferrante, Merola e gli inserimenti dei tre di centrocampo.
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SI TORNA INDIETRO
Sabato prossimo il Palermo tornerà in campo con la Turris. Dopo la bocciatura del 3-4-2-1, Baldini dovrebbe tornare al suo vecchio e amato 4-2-3-1, che ha fornito un certo equilibrio alla squadra. In difesa, l’allenatore toscano potrà contare sul rientro dalla squalifica di Giron per il ruolo di terzino sinistro. In avanti, alle spalle del solito Brunori salito a quota 13 reti, Valente e Felici torneranno ad agire sulla trequarti.
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