La Turris e quel palermitano para-rigori

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Sarà la Turris il banco di prova di un Palermo chiamato a vendicare la disastrosa prova di Foggia. Un cliente sicuramente ostico nonostante sia reduce da quattro sconfitte di fila, e che, nel match disputato nel girone di andata, fece vedere i classici sorci verdi alla squadra al tempo allenata da Giacomo Filippi. Palermo-Turris è anche il pretesto per raccontare un episodio rimasto negli annali della storia rosanero.

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La Turris che pareggiò al Velodromo

Il campionato era quello di serie C1 del 1997-1998. In panchina c’era Ignazio Arcoleo, subentrato dopo otto giornate al posto di Giorgio Rumignani nonostante fosse stato fra i protagonisti della retrocessione dalla serie B dell’anno precedente. Bonaiuti in porta, Ciardiello, Ignoffo, Orfei e Antonaccio la linea difensiva; mediana composta da De Sio, Andrisani e Nuccio Barone a supporto del tridente offensivo Scarafoni-Di Somma-Triuzzi.

Si gioca al “Velodromo” e la partita non decolla: lo zero a zero sembra ormai un risultato scontato. In pieno recupero, però, avviene l’episodio che farà diventare epica questa partita. Il portiere della Turris, Visconti, rifila una gomitata a Scarafoni, l’arbitro non ha dubbi: rigore per il Palermo ed espulsione per l’estremo difensore ospite. Campani senza cambi, in porta va Pietro Tarantino, “picciotto” palermitano con alle spalle tutto il settore giovanile rosanero e con un fisico non proprio da portiere. Ad incaricarsi della battuta del penalty è proprio Scarafoni ma, colpo di scena, Tarantino – capitàno dei corallini – stende il suo metro e settanta lungo la porta campana e para! Fischio finale, zero a zero.

Uno dei tanti episodi negativi di una stagione horror. La stagione culminata con la famigerata Palermo-Battipagliese, la gara che sancì la retrocessione in serie C2 dei rosanero, una retrocessione poi scongiurata grazie al fallimento dell’Ischia.

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