Se il calcio fosse una scienza esatta i risultati sarebbero scontati. Non è così e ciò lo rende lo sport più bello del mondo. Prendiamo ad esempio la partita disputata ieri dal Palermo a Francavilla. Ove il punteggio fosse stato determinato da puri calcoli matematici i rosa avrebbero dovuto vincere con almeno tre gol di scarto. Tante occasioni per la squadra di Baldini che spesso ha messo a tu per tu i propri attaccanti con il portiere avversario. Peccato che proprio l’estremo difensore dei padroni di casa abbia sfoderato una serie di interventi salva partita.
Dal canto loro i ragazzi di Baldini hanno mostrato la solita inefficacia difensiva che spesso esibiscono in trasferta. L’ingenuità di Giron sulla azione che ha provocato il rigore e il piazzamento in linea della difesa e l’ennesima incertezza di Pelagotti nella azione del secondo gol pugliese sono più di un campanello d’allarme su cui il tecnico rosanero dovrà lavorare. È proprio la difesa il tallone d’Achille di questa squadra. Lo dimostra il fatto che ad ogni partita cambiano gli uomini del pacchetto arretrato, segno che il pur bravo Baldini non ha ancora trovato gli interpreti ideale a recitare il suo copione.
È chiaro che a questo punto non possono più interessare i passi falsi della capolista Bari perché pensare ad una promozione diretta è utopia. Si deve invece lavorare per trovare un assetto definitivo in vista dei playoff provando a migliorare l’attuale posizione in classifica. Le prestazioni degli attaccanti, soprattutto di Brunori giunto già a quindici marcature in campionato autorizzano all’ottimismo ma deve essere chiara una cosa: in trasferta il Palermo non deve essere il lontano parente di quello sin qui ammirato al Barbera.
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