Palermo-Fidelis Andria è stata una brutta partita, inutile girarci attorno. Forse troppo ampio il turnover effettuato da mister Baldini, che, però, deve fare necessità virtù in considerazione dei tanti impegni ravvicinati. Quello che emerge è che questa squadra – alla faccia del “abbiamo un doppione per ogni ruolo” – fuori dai “titolarissimi” ha pochi ricambi affidabili, vuoi per qualità, vuoi per lo scarso utilizzo. Se a questi ingredienti aggiungiamo la giornata storta di diversi elementi (Floriano, Valente e – udite, udite – Brunori), è addirittura ovvio che si vada in difficoltà anche contro la penultima in classifica. Doveva essere la partita del filotto, è stata quella del filetto: sì, perchè Catanzaro ed Avellino, nel frattempo, tornano a vincere e mettono sul grill una bella fettazza di carne.
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Il Palermo che non ti aspetti nel primo tempo. La squadra di Baldini fa possesso palla, buona aggressione in pressing, ma ha una fase offensiva lenta come il cantiere di Viale Regione. La Fidelis Andria ci prova con un paio di contropiedi e passa al 16°. Rinvio di sbilenco di Crivello, i pugliesi attaccano la fascia lasciata scoperta dal picciotto di Mondello e crossano in mezzo; l’area del Palermo sembra un cinema in pieno lockdown e Messina deposita alle spalle di Massolo. Lo svantaggio non sveglia i rosanero che vanno avanti sui nervi e con poche idee. Così ai pugliesi basta davvero il minimo sindacale per arrivare al termine dei primi quarantacinque minuti di gioco senza subire pericoli degni di nota. Avellino sembra molto più distante dei settecento chilometri effettivi.
Dopo pochi minuti della ripresa il Palermo potrebbe pareggiare su calcio di rigore (dubbio, molto dubbio, dubbissimo) al minuto 51, ma Floriano si lascia ipnotizzare da Saracco. I rosa si afflosciano ancora di più e l’Andria avrebbe anche un’occasioncina da due passi con Buonavolontà. Ci prova Soleri con un paio di iniziative volanti inframmezzate dall’espulsione di Nunzella per l’Andria. La squadra di Baldini è senza lucidità e solo un colpo di testa di Luperini su corner al minuto 85 salva i rosa dallo spettro della clamorosa sconfitta casalinga. Da lì in poi il Palermo potrebbe pure andare clamorosamente in vantaggio con un colpo di testa di Somma, un tiro di Fella (finito incredibilmente in fallo laterale) e un altro tentativo di Luperini sul quale interviene ancora Saracco. Fischio finale: ricordate la partita di Avellino? Bene, dimenticatela.
Massolo 6. Classico “incolpevole sul gol” e pedalare.
Accardi 5. Si vede in avanti solo durante il forcing finale e con tanta imprecisione. È protagonista in negativo anche sul vantaggio pugliese.
Somma 5. Sul gol dell’Andria è più statico dei cavalli del Politeama. Ha addosso più ruggine di un’inferriata.
Perrotta 5. Prende anche lui un imbarcata colossale sul gol per amore di coprire il fianco sinistro lasciato sguarnito.
Crivello 4,5. Lascia la posizione, svirgola clamorosamente il pallone e regala un’autostrada dalla quale parte il cross del vantaggio biancazzurro. E questi sono i lati positivi della sua partita.
Dal 63° Giron 6. Entra con dinamismo a scorribandare sulla fascia in una squadra con poche idee
Damiani 5. Tocca tanti palloni, ma non sempre è preciso e troppo spesso è lento come il VAR.
Dal 63° Odjer 5,5. Prova a dare ordine,ma non ce l’avrebbe fatta neanche un esercito di colf in assetto antisommossa.
Dall’Oglio 5,5. Orfano di De Rose, non ingrana le marce giuste sbagliando i tempi delle giocate.
Dal 73° Fella 5,5. Partecipa al forcing finale e, come il “Tecla” Farias in un vecchio Reggina-Palermo, mette addirittura in fallo laterale un tiro a due passi dalla porta pugliese.
Valente 5. Non ne azzecca mai una giusta. Brutta giornata.
Dal 56° Felici 6,5. Fa prendere il secondo giallo a Nunzella e batte il corner del pari. Meglio di così, difficile quest’oggi.
Luperini 7. Il “trequantrista” è aggressivo dal primo al novantesimo. Tanta corsa, tanto pressing ed il gol del pari. Il migliore per distacco.
Floriano 4. Gestisce male un contropiede e sbaglia un calcio di rigore. In mezzo non trova mai giocate decisive/utili. Giornataccia.
Dal 56° Soleri 6,5. Ci mette l’anima su ogni pallone e si sbatte come fosse la finale della Coppa del Mondo.
Brunori 5. Anche lui coinvolto in una giornata disastrosa. Eccede in tutte le giocate e non trova mai il solito guizzo. Suo il cross da cui scaturisce il rigore rosanero. Brutto modo per interrompere la sequenza di reti.
Baldini 5. È lui che ha il termometro della situazione e se ha cambiato 6/11 della squadra vincitrice di Avellino dobbiamo per forza pensare che abbia ragione. Forse, però, il termometro non è sufficiente e la società dovrebbe dotarlo di uno sfigmomanometro e di un pulsossimetro.
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